AgenPress – “È molto importante essere coerenti! Quando si parla della terza guerra mondiale, che abbiamo ora, è necessario imparare le lezioni dalla seconda guerra: qualcuno allora ha parlato seriamente dei negoziati di pace con Hitler e di bandiera bianca per soddisfarlo? Quindi la lezione è solo una: se vogliamo finire la guerra, dobbiamo fare di tutto per uccidere il Dragone!”. Lo afferma sui social l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede, dopo l’intervista rilasciata dal Papa alla emittente svizzera.
“Le parole di Papa Bergolio sul “coraggio (alzare) bandiera bianca”, sulle “trattative quando vedi che sei stato sconfitto” sono scioccanti, impressionanti e profondamente offensive per un popolo che cerca di sopravvivere da oltre due anni nel terribile e criminale aggressione russa.
E’ quanto ha dichiarato Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia, in un post su Facebook.
“Su richiesta di arrendersi al boia del Cremlino, rispondiamo alla resistenza popolare, ma non potevamo nemmeno pensare che avremmo ricevuto tale richiesta dal nostro Papa, il capo della Chiesa Cattolica e il predicatore del Vangelo.
È inaccettabile che un cristiano si arrenda al male e al peccato, che oggi rappresenta la Russia Vladimir Putin. Proteggere la propria vita e la propria casa è un dovere sacro di ogni cittadino. È in questo momento difficile, continua Gorodetsky, quando gli aiuti americani sono bloccati e l’Ucraina rischia di rimanere isolata e in balia dell’aggressore, sentire queste chiamate fallite del Papa è molto spiacevole. L’Ucraina non è stata sconfitta e non abbiamo visto il desiderio di arrendersi nel nostro popolo. Ci aspettiamo dal Papa una condanna decisiva dei peccati russi di aggressione, omicidi di massa, violenza e distruzione.
!! ️Ci aspettiamo che il Papa si rivolga a Putin con la richiesta di fermare l’aggressione e lasciare il territorio dell’Ucraina! Ci aspettiamo che il Papa sia un sostenitore della pace giusta, non un alleato morale dell’aggressore. “la parola ha un grande potere, – riassume Gorodetsky, – specialmente quando è la parola del pontefice, e va usata con grande equilibrio e responsabilità per non danneggiare la chiesa di Cristo e la fede dei suoi credenti”.