La caccia non è uno sport. M5s e animalisti. “Stop a ddl Bruzzone, rischiamo salto indietro di più di 50 anni”

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AgenPress – “Con il Ddl Bruzzone si sta legalizzando il bracconaggio. Dobbiamo alzare un polverone per fermare il ddl prima che diventi legge”.

Così Sergio Costa questa mattina alla conferenza stampa organizzata alla Camera dei Deputati organizzata dal Movimento 5 Stelle “La caccia non è uno sport”.

Alla conferenza hanno partecipato oltre a Costa, vicepresidente Camera dei Deputati, Alessandro Caramiello, capogruppo M5S Commissione Agricoltura, le associazioni Enpa, Wwf, Lipu e Lav. “Questo Governo – ha affermato Alessandro Caramiello – è nemico della natura e ha deciso di inaugurare una stagione vergognosa di esaltazione della caccia, in barba alle sentenze, alle leggi e ai pilastri della nostra Carta Costituzionale. È ora di dire basta, è ora di fare rapidamente marcia indietro, dopo aver dato sfogo alle pulsioni sanguinarie di alcuni cacciatori sfegatati della maggioranza”.

Per l’Ente Nazionale Protezione Animali è intervenuta Annamaria Procacci che ha ricordato l’importanza della legge 157 sulla fauna selvatica, sulla quale “stanno sparando in tre: in primo luogo il Governo, in secondo luogo le iniziative legislative della maggioranza e in terzo luogo il Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale”. Quest’ultimo meno conosciuto dai più era stato previsto come uno strumento tecnico-consultitivo per quel che riguardava l’applicazione della legge. “Quello di oggi – continua Procacci -resuscitato e reinterpretato dal ministro Lollobrigida, è completamente diverso, vale a dire è stato investito di ampi poteri per potersi esprimere sui calendari venatori delle regioni,che, già lo sappiamo, spesso sono pieni di illegittimità. E’ finalizzato a controbilanciare i pareri scientifici dell’ISPRA. Eppure, il nuovo Comitato non è un organismo scientifico ed è purtroppo malato di conflitti di interesse, perché tutto sbilanciato in senso filo venatorio”. Procacci ha ripercorso le tappe dello smantellamento della legge 157 da 2022 fino ad arrivare al ddl Bruzzone. La filosofia di quest’ultimo “è quella di una esaltazione ideologica della caccia contro il dettato Costituzionale, contro la scienza, contro la cultura dei cittadini: dai richiami vivi alla caccia sette giorni su sette fino ai più ampi poteri alle regioni”.

“Basta con questa deriva filo venatoria – ha concluso Procacci – in nome di quello che non è neppure l’1% della popolazione. Basta con questo salto all’indietro di più di 50 anni. Fermiamo questa deriva, fermiamo la proposta di legge e Bruzzone fermiamola Perché è quanto di più lontano dalla cultura degli italiani: nella loro anima vive profondamente il principio, che è l’articolo 1 della 157, che “la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale”.

 

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