SALVINI MI FA TENEREZZA, L’UNICO PONTE CHE PUÒ COSTRUIRE È IL PLASTICO PRESENTATO DA VESPA
AgenPress. “Non tanto la mozione di sfiducia in sé, quanto un soggetto come la Santanchè che fa il ministro è una rappresentazione del declino culturale e sociale di questo paese. Io studio, lavoro, mi confronto per aiutare gli altri, mentre questa andava in televisione con la borsetta di Hermés. Diceva a Conte che se il Governo non avesse pagato la cassa integrazione INPS l’avrebbe anticipato lei imprenditrice. Ora è indagata per aver pagato con i soldi dei contribuenti la cassa integrazione INPS Covid mentre i dipendenti andavano a lavorare in quel drammatico periodo”.
Così Danilo Toninelli, ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti, è intervenuto nel corso de ‘L’Italia s’è desta’, programma d’informazione di Radio Cusano campus condotto dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e Roberta Feliziani.
“Salvini invece, da un certo punto di vista, mi fa tenerezza”, ha continuato Toninelli. “Mi definiva ‘il ministro dei no’ e oggi ricopre la stessa posizione che ricoprivo allora. Cosa ha fatto Salvini di concreto in un anno e mezzo? Un cantiere, un’autostrada? Fa solo propaganda come base e fondamento della sua politica e ora è in crisi di voti e in crisi come politico. La questione della Russia unita non mi interessa. Penso che si sia disegnato la strada per il suicidio politico più eclatante della storia repubblicana – ha poi aggiunto riferendosi al ponte sullo Stretto – se il ponte venisse realizzato, se va bene, resterebbe aperto dai tre ai sei mesi, gli altri 6/9 mesi rimarrebbe chiuso per venti, mareggiate e tutti i motivi collegati alla natura e alla manutenzione. L’unico ponte che può costruire uno come Salvini è quello che ha presentato da Vespa, un plastico, che se gli fai la fotografia giusta e metti dietro un finto sfondo della Sicilia, della Calabria, appare sui social come immagine vera”.
Si è poi parlato della questione appalti e infiltrazioni criminali. “Per esperienza personale posso dire che si possono fare cantieri nei tempi giusti e senza lievitazione dei costi”, ha fatto presente l’ex ministro Toninelli. “Il nuovo ponte di Genova è stato costruito nei modi e nei tempi giusti perché è stata data un’impostazione corretta e attenta. Proprio per questo avevamo messo all’interno della struttura commissariale soggetti della Corte dei Conti e dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione)”.
E sulla recente tesi emersa nel processo sul crollo del ponte Morandi che sostiene che il crollo del viadotto fosse dovuto a un difetto costruttivo sconosciuto ai concessionari: “È la dimostrazione che lo Stato aveva abbandonato la funzione di Stato – ha dichiarato Toninelli – il concessionario era anche controllore di se stesso. Spea è una società interna alla Holding Aspic Atlantia, cioè una società che si autocontrollava. Non stupisce il fatto che cerchino di dare la responsabilità alla costruzione originaria che risaliva a molti ma molti decenni prima. Peccato che il sottoscritto aveva creato una commissione d’inchiesta esterna fatta di tecnici, non di politici, quindi obbligati legalmente a dire la verità. Negli ultimi anni era stata praticamente annullata la manutenzione sul ponte Morandi, una manutenzione che doveva essere di milioni di euro all’anno era diventata una manutenzione di poche migliaia di euro all’anno”.
E alla domanda sul perché non si fosse accorto prima di questa situazione, Toninelli ha risposto dicendo: “Era caduto due minuti dopo che ero diventato ministro. Bisogna poi ricordare una cosa, il ministro non è un direttore amministrativo, non è un dirigente ministeriale, il ministro dà l’indirizzo politico. Una volta che l’indirizzo politico è diventato legge e un decreto attuativo dice come questa legge deve essere attuata non passa più nulla sul tavolo del ministro. Quindi solo un evento traumatico può portare a galla tutto questo”, ha concluso Danilo Toninelli.