Toninelli: “Conte deve creare il suo partito e lasciare al Movimento 5 Stelle i suoi valori originali”

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AgenPress. Questa mattina, l’ex Ministro Danilo Toninelli è intervenuto in diretta a “L’Italia s’è desta“, il programma in onda su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV (canale 122 del digitale terrestre). Nel corso dell’intervista ha espresso preoccupazioni e critiche sul futuro del Movimento 5 Stelle, alla luce delle attuali tensioni interne e della leadership di Giuseppe Conte. Toninelli ha risposto a una serie di domande di ascoltatori, esprimendo la sua visione su come il Movimento debba affrontare le sfide future per rimanere fedele ai suoi valori originari.

Riferendosi alla proposta di un ascoltatore su un possibile “anno sabbatico” per il Movimento, Toninelli ha commentato: “Io spero che Giuseppe Conte inizi a usare l’intelligenza del cuore, abbandonando quella dei codicilli. I principi che hanno fatto innamorare milioni di persone del Movimento 5 Stelle non sono suoi, o lo sono solo in parte. Conte potrebbe fondare il suo partito, magari alleandosi stabilmente con il centrosinistra, mentre Grillo terrebbe il simbolo e i principi fondativi come il limite dei due mandati, il taglio degli stipendi e la democrazia diretta“.

Toninelli ha poi delineato uno scenario possibile in cui Conte fonda un nuovo soggetto politico e il Movimento 5 Stelle decide di rimanere fuori dalle prossime elezioni per rigenerarsi: “Se il Movimento decidesse di non candidarsi alle prossime elezioni legislative, Conte non avrebbe un avversario interno. Questo permetterebbe di preservare l’anima originaria del Movimento, evitando che venga ‘uccisa’ fino all’ultimo colpo. Grillo e Conte sono su due piani diversi: uno parla di contenuti e principi, mentre l’altro di tattiche e strategie. Questa disparità potrebbe portare alla morte definitiva del Movimento come lo conosciamo“.

Il dibattito si è poi concentrato sul tema della leadership e delle decisioni interne al Movimento, in particolare riguardo al limite dei due mandati. Toninelli ha sottolineato che la battaglia sul limite dei mandati è al centro delle attuali tensioni tra Conte e Grillo: “Grillo ha sempre difeso il limite dei due mandati, mentre Conte sta cercando di aggirare questa regola per mantenere saldo il controllo. È chiaro che dietro il voto degli iscritti si cela la battaglia sul terzo mandato, che Conte deve garantire ai suoi fedelissimi” ha affermato.

Infine, rispondendo a un attivista di Latina che chiedeva quale potrebbe essere l’alternativa politica per coloro che non si riconoscono più nel Movimento di Conte, Toninelli ha auspicato la nascita di una nuova opzione politica in grado di rappresentare milioni di italiani delusi: “Oggi molte persone non si sentono più rappresentate. Spererei in una rinascita del Movimento 5 Stelle, che torni ai suoi valori e al suo spirito originario. Tuttavia, è difficile, visto che il Movimento è stato infangato dalle recenti scelte politiche e ha perso molta credibilità“.

Toninelli ha concluso affermando che, se Giuseppe Conte avesse deciso di mantenere intatti i principi fondativi del Movimento, la frattura con Grillo non si sarebbe mai aperta. “La battaglia interna è chiara: si tratta di mantenere o meno l’anima del Movimento, e dietro la facciata delle grandi partecipazioni democratiche ci sono solo tattiche per conservare il potere” ha concluso l’ex ministro.

Toninelli ha poi commentato le polemiche legate al Ministro Sangiuliano, respingendo le teorie di una presunta “regia esterna” dietro lo scandalo. Ha definito queste ipotesi come un tentativo di distrarre l’opinione pubblica e dipingere il Ministro come una vittima. “Queste narrative sono costruite per far credere che ci sia una cospirazione contro Sangiuliano, ma il vero problema è che ci troviamo di fronte a questioni concrete e potenzialmente gravi“, ha spiegato Toninelli. Ha poi aggiunto: “Se si dimostrasse che fondi pubblici sono stati usati per pagare viaggi o cene di persone non legate al Ministero, ci troveremmo davanti a un caso di peculato. Inoltre, la posizione della Presidente del Consiglio Meloni è molto delicata: difendendo Sangiuliano, rischia di essere coinvolta se dovesse emergere che lui ha mentito anche a lei“.

 

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