AgenPress – Domenica 23 febbraio i tedeschi si recheranno alle urne per eleggere i 630 deputati (al massimo) del Bundestag, la Camera bassa del Parlamento di Berlino: si tratta di elezioni anticipate, indette dal presidente Frank-Walter Steinmeier – in carica dal 2017 – dopo il voto di sfiducia a Scholz dello scorso dicembre, conseguenza della crisi di governo aperta dal cancelliere col licenziamento del ministro delle Finanze Christian Lindner, lo scorso 6 novembre.
Sono quattro i candidati alla Cancelleria. Tra questi, il conservatore Friedrich Merz è il superfavorito. Gli altri aspiranti capi del governo sono l’attuale cancelliere Olaf Scholz, il candidato dei Verdi Robert Habeck e, per Alternativa per la Germania, Alice Weidel, una prima volta per l’estrema destra tedesca, che punta a essere la seconda forza in Parlamento.
Friedrich Merz: 69 anni, leader dell’opposizione, ha dominato la campagna elettorale. Capo dell’Unione Cristiano-Democratica (Cdu) dopo l’uscita dalla scena politica di Angela Merkel, Merz ha impresso un corso più conservatore alle politiche del blocco Cdu-Csu, portando al centro il tema dell’immigrazione.
“Con me la Germania avrà una forte voce nell’Ue. L’Europa non deve limitarsi a chiedere un posto ad un tavolo secondario. Dobbiamo stare al tavolo principale: dobbiamo affermare i nostri interessi nei confronti della Russia, della Cina e se necessario anche degli Usa”.
Merz non ha esperienza di governo: è entrato nel Parlamento europeo nel 1989 prima di ottenere un seggio in Germania cinque anni dopo. Dopo il 2009 si è preso una pausa dalla politica attiva per diversi anni, esercitando la professione di avvocato e dirigendo il Consiglio di sorveglianza della filiale tedesca del gestore di investimenti BlackRock.
Olaf Scholz: 66 anni, è cancelliere della Germania dal dicembre 2021. Socialdemocratico di centro-sinistra, ha una grande esperienza di governo, essendo stato in precedenza sindaco di Amburgo e ministro del Lavoro e delle Finanze. Come cancelliere, ha dovuto affrontare crisi inattese, a cominciare dall’invasione russa dell’Ucraina con le sue conseguenze economiche, particolarmente pesanti per la Germania. Scholz promuove la modernizzazione delle forze armate tedesche e ha reso la Germania il secondo fornitore di armi dell’Ucraina.
“Io non credo nei miracoli, ma nella vittoria”, ha detto il cancelliere tedesco alla vigilia delle elezioni. Si è quindi mostrato sicuro di farcela, nonostante i sondaggi dicano il contrario. “Sono convinto che anche questa volta molti decideranno alle urne”, ha aggiunto alla Dpa. Molti sceglieranno i socialdemocratici, ha detto ancora, “in modo che noi risulteremo abbastanza forti da far sì che io possa continuare a guidare il Paese”.
Alice Weidel: ha 46 anni e grazie alla sua corsa, per la prima volta, il partito di estrema destra e anti-immigrazione Alternativa per la Germania (AfD) si candida alla massima carica del Paese. Economista di formazione, Weidel si è unita al partito poco dopo la sua fondazione, nel 2013. È stata co-leader del gruppo parlamentare del movimento da quando, nel 2017, Afd ha conquistato per la prima volta dei seggi nel Parlamento nazionale.
Robert Habeck: 55 anni, è il candidato dei Verdi ambientalisti. È anche l’attuale vicecancelliere e ministro dell’Economia e del Clima, con responsabilità per le questioni energetiche. Come co-leader dei Verdi dal 2018 al 2022, può rivendicare un aumento della popolarità del partito, ma nel 2021 si è fatto da parte per permettere ad Annalena Baerbock (oggi ministro degli Esteri) di essere la prima candidata del partito alla carica di cancelliere.
L’ultimo sondaggio condotto da Insa per il quotidiano Bild alla vigilia delle elezioni in Germania vede la Cdu-Csu sempre prima, ma sotto la soglia del 30%, seppur di poco (29,5%). Per Merz sarebbe fondamentale ottenere almeno il 30 per poter condurre le trattative da una posizione di maggiore forza. Sarebbe comunque un risultato importante: nel 2021 i conservatori si fermarono al 24,1%.
Seconda si attesa Alternative fuer Deutschland (Afd) che al 21% e raddoppia i voti del 2021 (10,3%). I socialdemocratici di Olaf Scholz sono dati al 15%, perdendo oltre dieci punti rispetto alle scorse elezioni (25,7%).
I Verdi di Robert Habeck si fermano al 12,5% (nel 2021 arrivarono al 14,8%), mentre sorride la Linke al 7,5% rispetto al magro 4,9% del 2021, quando non raggiunse la soglia di sbarramento ma entrò in parlamento solo grazie ad alcune norme della legge elettorale. In lotta per entrare nel nuovo Bundestag il gruppo di Sahra Wagenknecht (5%) e i liberali della Fdp che con il 4,5% vedono crollare il risultato del 2021 (11,5%) e resterebbero fuori dal parlamento. Più partiti entrano al Bundestag più complicata si fa la possibilità di una coalizione “a due gambe”, con soli due partiti: non è detto che una coalizione tra conservatori e socialdemocratici, l’esito più atteso di queste elezioni, possa avere una maggioranza. Trattative tra tre forze politiche potrebbero essere complicate e richiedere più tempo.