AgenPress. Si sono conclusi il 27 febbraio 2025 i tavoli di approfondimento di “Italian Investment Council 2025” by Remind – l’Associazione delle Buone Pratiche dei Settori Produttivi Italiani – un’importante occasione di confronto tra Pubblico e Privato per promuovere le eccellenze del Made in Italy all’estero, analizzare le sfide e le opportunità legate agli investimenti e allo sviluppo economico sostenibile, sociale e culturale.
Esperti, Imprenditori, Manager, Professionisti Partner di Remind che hanno messo a disposizione esperienze e competenze per delineare insieme alle Istituzioni internazionali, nazionali e locali le Politiche industriali per la crescita dell’Italia, per la sicurezza e il benessere delle persone dove vivono, operano e transitano.
Tra i partecipanti Ivano Ilardo, Senior Advisor e Business Development Yard Reaas che ha cosi dichiarato: “Il settore dei servizi immobiliari è in una fase di profonda trasformazione, grazie alle dinamiche di cambiamento sia dei “fruitori” di servizi immobiliari (investitori e proprietari), sia del prodotto “immobile”.
In particolare, con riferimento agli investitori e proprietari, è possibile delineare i seguenti fattori: 1) la crescita dimensionale, accompagnata da una logica sempre meno legata al Paese e sempre più ad aree metropolitane omogenee. Il raddoppio degli attivi in gestione da parte dei primi 100 investment managers nel mondo negli ultimi otto anni, nonché la sempre maggiore incidenza delle aree metropolitane (in Italia, Milano e Roma pesano per più del 50% dell’attività d’investimento) confermano questa tendenza; 2) l’ingresso prepotente di modelli ibridi “Prop.Co/Op.Co”, che comportano una conoscenza profonda dell’immobile e un presidio forte della gestione. Si pensi ad esempio all’hotellerie (con modelli di locazione più spostati sul management e su una componente significativa del canone legata al fatturato) o anche allo student housing, con grandi investitori che entrano con i loro brand nella gestione (Aparto con Hines, Nido con CPP Investment Plan).
Il prodotto “immobile” si sta spostando sempre di più verso una logica di infrastruttura, tecnologica (datacentre, centri logistici di nuova generazione) e sociale (tutto il living è basato su una forte interazione del proprietario, e del gestore, con l’utilizzatore finale, con conseguentemente un approccio che si muove dal “B to B” al “B to C”), in cui l’attività svolta nell’edificio ha un’incidenza sempre più rilevante sul valore complessivo dell’asset.
Inoltre, il cambiamento strutturale delle esigenze degli utilizzatori di immobili (nel commerciale, negli uffici, nel living) sta facendo emergere una urgente e improrogabile necessità di ripensare e ristrutturare l’immobile, per evitarne il repentino decadimento fisico e funzionale: 1) JLL stima in circa 2/3 la domanda inevasa di uffici in Europa, proprio per la presenza di un prodotto ormai non più in linea con le esigenze degli utilizzatori 2)nel residenziale, l’ormai nota vetustà del patrimonio immobiliare italiano, da un punto di vista manutentivo (gran parte del patrimonio ha più di 50 anni e non ha mai avuto rilevanti interventi di manutenzione straordinaria) e energetico, comporta l’urgenza di significativi interventi nel breve termine.
In tale contesto, le società di servizi immobiliari si devono trovare pronte per gestire 1) clienti sempre più grandi e conseguentemente molto esigenti in termini di standardizzazione e offerta di servizi omogenea nei diversi mercati di riferimento 2) prodotti che richiedono un mix di competenze molto più articolato di prima (dalla due diligence al project e property management, dalla valutazione all’analisi di mercato dell’attività svolta nell’immobile) e che necessitano di presidi locali molto forti, per rispondere alle esigenze degli utilizzatori (ad esempio gli inquilini di un edificio residenziale) 1) prodotti che devono essere ripensati grazie al contributo di competenze di mercato (ad es. analisi e andamento della domanda, caratteristiche e previsioni dell’offerta), di prodotto (ad es. mix funzionale e tipologico, lay-out), di progetto (ad es. project management, dotazioni impiantistiche e tecnologiche).
Conseguentemente, la crescita dimensionale, l’integrazione orizzontale dei servizi nei team di lavoro e il mantenimento dell’approccio “da boutique” per rispondere alle esigenze di presidio gestionale degli immobili sono probabilmente i tre driver per consentire di affrontare con successo le sfide del mercato.
A tale riguardo, il percorso di crescita di Yard Reaas sta proprio percorrendo quanto sopra indicato, grazie 1) alla crescita dimensionale e all’espansione in altri mercati (in primis Francia e Spagna), per poter offrire lo stesso tipo di servizio ai propri clienti a prescindere dall’ubicazione dell’opportunità oggetto di analisi 2) all’investimento nell’infrastruttura tecnologica, ma senza perdere di vista la centralità delle persone, la cui presenza sul territorio e competenza garantisce proprio il rispetto di attività sempre più sfidanti e incentrate sull’individuo e sulla socialità 3) all’integrazione dei servizi, con la presenza di team caratterizzati da competenze tecniche (due diligence, project management), di mercato/prodotto (valutazione e studi di fattibilità) e gestionali (property management)”.
