AgenPress. Si sono conclusi il 27 febbraio 2025 i tavoli di approfondimento di “Italian Investment Council 2025” by Remind – l’Associazione delle Buone Pratiche dei Settori Produttivi Italiani – un’importante occasione di confronto tra Pubblico e Privato per promuovere le eccellenze del Made in Italy all’estero, analizzare le sfide e le opportunità legate agli investimenti e allo sviluppo economico sostenibile, sociale e culturale.
Esperti, Imprenditori, Manager, Professionisti Partner di Remind che hanno messo a disposizione esperienze e competenze per delineare insieme alle Istituzioni internazionali, nazionali e locali le Politiche industriali per la crescita dell’Italia, per la sicurezza e il benessere delle persone dove vivono, operano e transitano.
Tra i partecipanti Stefano Pontecorvo, Presidente Leonardo che nel suo intervento, ha sottolineato come “Leonardo rappresenti un ecosistema produttivo e sociale, nei territori in cui opera”. E ha ricordato come tra lavoratori diretti ed indiretti gli occupati arrivino a 200 mila persone, in Italia ed all’estero. “Come gli abitanti di una città di medie dimensioni, come possono essere Parma, Padova, Brescia”.
Il presidente di Leonardo, poi, ha affrontato il sistema di finanziamento europeo per l’”Emergenza Difesa”. E si è detto favorevole al modello Draghi sull’emissione di eurobond. “Ne parlo dal luglio del 2023”, ha ricordato.
La sua analisi sulla necessità di un ammodernamento del sistema di finanziamento dell’industria europea della Difesa e Sicurezza è stata preceduta da un confronto sulle spese fra Stati Uniti ed Europa e sull’utilizzo delle risorse.
In particolare – ha ricordato – “in Europa sono in produzione 30 piattaforme industriali per la Difesa: 8 terrestri, 16 aeree, 6 marittime. Negli Stati uniti, le piattaforme sono 12: 6 terrestri, 4 aeree, 2 marittime. Gli Usa stanno spendendo per queste piattaforme 250 miliardi di dollari: più o meno 20 miliardi a piattaforma. L’Europa sta spendendo 110 miliardi: 4 miliardi (più o meno) a piattaforma”. “E’ evidente che qualcosa deve cambiare”, ha concluso.