Leader Italia Viva: “Grazie Marina Berlusconi per posizione su Trump che distrugge l’Italia e Made in Italy. Calenda più meloniano? Imprescrutabile”
AgenPress. “Se vincono i sì al referendum sul Jobs Act non torna l’articolo 18, torna la legge Monti-Fornero. Motivo per il quale voterò ‘no’. Caro Landini, sul Jobs Act ho ragione io, non te. E non cambio idea come fa qualche riformista del Pd per un seggio, quella si chiama abiura. Credo che questi referendum saranno un fallimento in termini di astensione perché non puoi non affrontare le questioni vere: la questione vera è che il problema oggi sono i salari, non la possibilità di licenziare”. E’ il pensiero del leader di Italia Viva Matteo Renzi, intervenuto durante ‘Futuro Direzione Nord’, la rassegna di convegni istituzionali promossa dalla Fondazione Stelline e organizzata nella sede di Assolombarda a Milano, nel panel ‘Il futuro dell’Italia’.
“Il problema – aggiunge il senatore, in vista del referendum sul lavoro in programma i prossimi 8 e 9 giugno – è che le famiglie normali faticano ad arrivare a fine mese. Parliamo di stipendi, non di un dibattito ideologico su come passare da un 36 a 24 mesi in caso di ingiusto licenziamento, perché il dramma di oggi è lo stipendio, non i licenziamenti”.
Renzi, inoltre, fa i complimenti a Marina Berlusconi per la sua presa di posizione sugli effetti della politica dei dazi del presidente USA Donald Trump sull’Europa. “Marina Berlusconi non è nel centrodestra, è un’imprenditrice tra le più importanti di questo paese. Le sue aziende sono non solo un valore per gli azionisti ma anche per tutti gli italiani. Ascoltiamo con piacere la voce di una delle poche imprenditrici che ha il coraggio di dire che l’abbraccio con il trumpismo distrugge l’Italia. Siamo grati a Marina Berlusconi, che dice che il sovranismo economico di Trump uccide il made in Italy. Dopodiché Trump, dove mette bocca, fa vincere gli altri. Lo abbiamo visto in Canada e in Australia e fermiamoci qui”.
Infine, Renzi si toglie un sassolino dalla scarpa sull’antico alleato Carlo Calenda. Renzi definisce “imperscrutabile” la politica del leader di Azione, accusato di essersi avvicinato alla Premier Giorgia Meloni.