Il decreto, entrato in vigore come risposta a un’escalation di episodi legati alla sicurezza urbana e all’immigrazione irregolare, introduce una serie di misure volte a rafforzare l’ordine pubblico e il controllo del territorio. Tra i punti principali, l’inasprimento delle pene per chi aggredisce pubblici ufficiali, l’estensione del daspo urbano, l’accelerazione delle procedure di espulsione per gli immigrati irregolari e norme più severe per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate.
Il governo ha salutato il voto come un “passaggio cruciale per garantire la sicurezza dei cittadini italiani”. La premier Giorgia Meloni ha parlato di “un provvedimento di buonsenso che rafforza lo Stato laddove i cittadini sentono di essere più vulnerabili”.
Duro invece il commento delle opposizioni. Il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno votato compattamente contro, denunciando quello che definiscono un “approccio repressivo” che rischia di comprimere i diritti costituzionali. “È un decreto che criminalizza il disagio sociale e limita il diritto al dissenso,” ha dichiarato la senatrice del PD Cecilia D’Elia.
Numerose organizzazioni della società civile, tra cui Amnesty International e l’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), hanno criticato duramente il testo di legge. Secondo i detrattori, le nuove norme potrebbero portare a discriminazioni e a un uso eccessivo della forza da parte delle forze dell’ordine. Preoccupazioni sono state espresse anche da alcuni magistrati e avvocati penalisti.
Cosa cambia concretamente
Tra le misure più significative:
Aumento delle pene per lesioni contro le forze dell’ordine.
Estensione del daspo urbano a chi disturba l’ordine pubblico in zone sensibili come stazioni, ospedali e scuole.
Facilitazione dei rimpatri per stranieri irregolari con precedenti penali.
Sanzioni più pesanti per chi organizza o partecipa a rave illegali o cortei non autorizzati.
Ora che il decreto è stato convertito in legge, l’attenzione si sposterà sull’applicazione concreta delle nuove misure. Il Viminale ha già annunciato la prossima circolare operativa che disciplinerà le modalità attuative delle norme.
Il Dl Sicurezza si inserisce in un più ampio piano dell’esecutivo per rafforzare il controllo del territorio, in vista anche degli importanti appuntamenti elettorali del prossimo anno. Ma resta alta la tensione politica, e il provvedimento promette di rimanere al centro del dibattito nei prossimi mesi.