AgenPress. “Il Partito Democratico, piaccia o meno, ha fatto i conti con la propria storia. Ora si tratta di guardare avanti e costruire un progetto politico condiviso per vincere le elezioni e governare. Gaza, l’Europa, i salari, la sicurezza sul lavoro e quella sociale, i diritti individuali, la sanità pubblica, la legalità, la lotta all’evasione: questi sono i pilastri da cui ripartire.
La base elettorale del referendum è un patrimonio, ma non è sufficiente per costruire l’alternativa alle destre. Chi ha combattuto Berlusconi ha imparato che l’antiberlusconismo non bastava a vincere. E anche oggi per battere Meloni non basterà schierarsi ‘contro'”.
Lo scrive la deputata Debora Serracchiani sulla sua pagina Facebook, riflettendo all’indomani del voto ai referendum.
Serracchiani sottolinea gli aspetti positivi, dalla massa dei votanti al ritorno al centro dei “temi sociali”, indica alcune linee programmatiche, dal radicamento fuori dalle grandi città ai bisogni di “chi cerca protezione”, e invita a “ripartire dal Partito democratico. Tutto il Partito democratico”.
“Lo strumento per ampliare il consenso ce l’abbiamo già in mano – spiega la deputata dem – sta a noi usarlo al meglio. Abbiamo la capacità di parlare a tutte le articolazioni della società. Usiamola. Possediamo la visione per immaginare il futuro, un futuro fatto di nuove sfide, il lavoro, le tecnologie, l’innovazione. Mettiamoci le nostre energie, le nostre differenze. Perché le risposte che servono – conclude Serracchiani – non sono nel passato”.