AgenPress. L’escalation di violenza nella provincia a maggioranza drusa della Siria meridionale mette in luce le tensioni tra le diverse comunità siriane, con le minoranze che nutrono una profonda sfiducia nei confronti del governo islamista attualmente al potere.
Le truppe siriane sono state inviate nella provincia per sedare gli scontri tra combattenti drusi e beduini armati, ma hanno finito per scontrarsi con i paramilitari drusi. Anche Israele è intervenuto nei combattimenti, lanciando attacchi aerei contro le forze governative lunedì e martedì, sostenendo di stare proteggendo i drusi.
Il cessate il fuoco annunciato dal Ministero della Difesa siriano si è rivelato di breve durata.
La città e i villaggi limitrofi sono stati oggetto di un pesante fuoco di artiglieria e mortai nelle prime ore di questa mattina. Il Ministero della Difesa siriano ha accusato i gruppi illegali di Sweida di aver violato il cessate il fuoco.
Il Ministero della Difesa ha invitato i residenti della città a rimanere nelle proprie case.
Da quando sono scoppiati gli scontri di domenica, sono stati uccisi decine di civili, soldati governativi e combattenti drusi.
Il bilancio delle vittime degli scontri di Sweida ha raggiunto quota 248, ha riferito oggi l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Residenti e giornalisti della Reuters in città hanno riferito che martedì le forze governative hanno saccheggiato e bruciato case, rubando auto e mobili. Un uomo ha mostrato a un giornalista della Reuters il corpo del fratello, colpito alla testa all’interno della loro casa.
Il ministro della Difesa israeliano Yisrael Katz ha avvertito il governo siriano di “lasciare in pace i drusi” e ha affermato che l’esercito continuerà a colpire le forze del governo siriano finché non si ritireranno.