APP: Ministero giustizia su asseriti malfunzionamenti

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress. In relazione ai provvedimenti adottati dalla Procura generale di Napoli e alle notizie di stampa sui presunti “malfunzionamenti” dell’applicativo APP, il Ministero della Giustizia ritiene necessario fornire alcuni chiarimenti, al fine di ricondurre il tema entro un quadro corretto e aderente alla realtà dei fatti.

Il processo penale telematico e l’utilizzo dell’applicativo APP non sono il frutto di una scelta discrezionale dell’attuale Amministrazione, ma l’attuazione di obblighi normativi puntuali, introdotti dalla riforma Cartabia (d.lgs. n. 150 del 2022) e collegati a milestone vincolanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Su questo terreno, il Ministero si è trovato a salire su un treno già in corsa, lanciato ad alta velocità, senza la possibilità di arrestarne la marcia, poiché il rispetto delle scadenze PNRR costituisce un impegno assunto dallo Stato italiano in sede europea.

In tale contesto, l’Amministrazione ha operato in condizioni di fortissima pressione temporale, accompagnando l’introduzione dell’obbligatorietà del deposito telematico con un metodo fondato su rilasci applicativi progressivi, assistenza continua agli uffici e costante interlocuzione con i territori.

Non è mai stato sostenuto che la transizione digitale di un sistema complesso come il processo penale potesse avvenire senza criticità, ma è stato ritenuto doveroso governare la transizione, evitando arretramenti incompatibili con il quadro normativo e con gli impegni europei.

Con specifico riferimento al distretto di Napoli, va ricordato che la Procura partenopea è stata l’ultima, in ordine temporale, ad attivare la componente ADI Switch per il conferimento delle intercettazioni, nonostante il sistema fosse già operativo e disponibile per gli altri uffici.

Tale circostanza ha inevitabilmente inciso sui tempi di piena integrazione dei flussi digitali e ha richiesto un percorso di accompagnamento rafforzato, svolto dal Ministero attraverso supporto tecnico dedicato, interlocuzioni operative costanti e interventi mirati per consentire l’allineamento progressivo dell’ufficio agli standard nazionali.

I provvedimenti adottati dalla Procura generale di Napoli devono pertanto essere letti anche alla luce di ritardi organizzativi e di adozione tecnologica accumulati a livello locale, e non come una certificazione di inefficienza del sistema APP, che risulta invece pienamente operativo in numerosi altri contesti giudiziari, anche ad altissimo carico di lavoro.

È significativo, infatti, che diversi uffici giudiziari, a fronte dei miglioramenti introdotti e del supporto continuo assicurato dall’Amministrazione, abbiano successivamente revocato o non rinnovato provvedimenti di sospensione dell’obbligatorietà, confermando la progressiva stabilizzazione del sistema.

In vista dell’estensione dell’obbligatorietà del deposito telematico a decorrere dal 1° gennaio 2026, il Ministero ha riservato particolare attenzione ai procedimenti in materia di misure cautelari, che incidono direttamente sulla libertà personale e sulle garanzie difensive.

I rilasci applicativi del 2025 sono stati specificamente orientati a rendere sostenibile l’obbligo in tali ambiti, attraverso il rafforzamento della gestione delle urgenze, del presidio dei termini, della riservatezza dei fascicoli e dell’interoperabilità tra i sistemi.

In questo quadro di evoluzione progressiva e già pienamente operativa, la scelta di prevedere un ulteriore periodo di accompagnamento per alcune tipologie di procedimenti, tra cui intercettazioni e riesame, non rappresenta un arretramento del processo di digitalizzazione, ma una fase di sperimentazione monitorata, coerente con la delicatezza degli interessi coinvolti.

Il processo penale telematico deve dunque essere letto come un percorso di trasformazione strutturale e governata, nel quale il rispetto delle scadenze fissate dalla legge e dal PNRR si coniuga con la responsabilità di rendere l’obbligatorietà del deposito digitale concretamente sostenibile, senza semplificazioni mediatiche né letture strumentali.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -