AgenPress. Si sono conclusi il 27 febbraio 2025 i tavoli di approfondimento di “Italian Investment Council 2025” by Remind – l’Associazione delle Buone Pratiche dei Settori Produttivi Italiani – un’importante occasione di confronto tra Pubblico e Privato per promuovere le eccellenze del Made in Italy all’estero, analizzare le sfide e le opportunità legate agli investimenti e allo sviluppo economico sostenibile, sociale e culturale.
Esperti, Imprenditori, Manager, Professionisti Partner di Remind che hanno messo a disposizione esperienze e competenze per delineare insieme alle Istituzioni internazionali, nazionali e locali le Politiche industriali per la crescita dell’Italia, per la sicurezza e il benessere delle persone dove vivono, operano e transitano.
Tra i partecipanti Lamberto Giannini, Prefetto di Roma che ha cosi dichiarato: “in precedenza, mi occupavo di antiterrorismo. Voi ricorderete la stagione del cosiddetto Stato Islamico, l’autoproclamato Stato Islamico. Con noi, abbiamo avuto una successione di attentati che sono partiti da Bruxelles, terribili, a Parigi, terribili, a Londra, terribili, a Barcellona, e non ne abbiamo avuti qui.
Questo, però, non è stato solo un discorso statistico, un discorso che i nostri cittadini sono stati contenti. Noi abbiamo avuto uno spostamento importantissimo del turismo. Abbiamo accolto tantissimi elementi che prima andavano in Francia, anche parlo di città marine, parlo di città sul mare, parlo di Nizza, parlo della costa, lo stesso in Spagna. Abbiamo avuto un aumento e abbiamo toccato dei record assoluti che poi hanno portato a… che non sono andate scemando. Vale a dire, tante persone hanno conosciuto le nostre bellezze, tante persone hanno conosciuto le nostre attrezzature e sono rimaste.
Adesso, per esempio, si parla del Giubileo: “Ma sono tanti o non sono tanti? Quanti stanno venendo?” Ma siamo sicuri che Roma non ha raggiunto, tanto per dire un termine che si usava in maniera triste con il Covid, un plateau già, con tutte le presenze che ha avuto, con gli alberghi sempre pieni, con dei risultati ottimali? Ecco, quindi è importante, a mio avviso, tenere presente questo, e questo va tenuto presente quando si tratta poi di investire, di avere delle risorse che possono essere di persone, possono essere di mezzi, ma possono e debbono essere, a mio avviso, anche di ricerca, di ricerca tecnologica.
Secondo me, per esempio, è necessario che lo Stato faccia degli investimenti per poter avere in house dei grandi specialisti, dei soggetti che possano competere in tecnologia, nel campo cyber, nel campo dell’elettronica. Pensate che adesso ci sono delle indagini, perché ci sono dei sistemi di comunicazione criptati che vengono utilizzati da organizzazioni criminali. Altri paesi, e poi a noi è tornato, ma sono riusciti comunque, con grandi studi e con grandi spese, a penetrare, a ottenere dei grandi risultati.
Quindi, c’è questa rincorsa tecnologica che, secondo me, lo Stato deve seguire con forti investimenti per avere grande sicurezza. E cosa fa un prefetto, questa figura, in questo senso e in questo modo? Affrontando il territorio e gestendo il territorio, si trova ad avere un privilegio assoluto che io ho in questo mio nuovo incarico. Io, prima, ho fatto la mia carriera in polizia, ed è quello di poter avere a disposizione quelle che sono le migliori competenze che ci sono in un ambito territoriale e anche in un ambito nazionale su tutti i possibili aspetti della sicurezza, che prima il mio amico ha declinato, che vanno da eventi naturali, eventi umani, tantissimi eventi sanitari, tantissimi aspetti.
Quindi, ha la possibilità di rivolgersi a queste persone per poter poi fare delle analisi e affrontarli nella maniera migliore. Quindi, riuscire a portare uno spirito essenziale che è lo spirito di squadra. Io sono convinto che, nell’ambito della sicurezza, non c’è posto per i solisti, perché, di fatto, avere una non apertura alla collaborazione, per quanto una persona possa essere brava, possa essere competente, rimarrà comunque marginale se non riesce a mettersi in collegamento con le varie materie.
E questo è un messaggio che deve passare sempre anche in termini di comunicazione, su cui, vi assicuro, sono stati fatti dei passi che in passato erano impensabili. Adesso, per esempio, ci sono delle forme di cooperazione tra le forze di polizia che non erano immaginabili una ventina d’anni fa o, ahimè, trentacinque-quarant’anni fa, quando io ho iniziato la mia attività nell’ambito della polizia. Ma qual è la realtà?
E’ che adesso la minaccia di ogni genere è una minaccia globale. Guardate, un tema di insicurezza all’interno delle periferie, all’interno di una periferia isolata, non dico di Roma, ma di ogni altra città. Beh, questa periferia avrà dei riverberi di crisi, di eventi climatici che vanno in tutto il mondo. Noi abbiamo, e stiamo affrontando, per esempio, delle attività importanti legate allo spaccio di stupefacenti, stupefacenti che magari arrivano da paesi del… penso alla cocaina, paesi della Sud America, da cartelli criminali che sono all’attenzione dei massimi sistemi.
Adesso, negli Stati Uniti, vogliono catalogare questi cartelli criminali di narcos così come i gruppi terroristici o anche la possibilità di applicare altre leggi e altri statuti. Arrivano questi con la criminalità italiana, grandi carichi di sostanze stupefacenti, e qui trovano tanti ragazzi che se ne sono andati dai loro paesi, che non hanno una possibilità in questo momento di accedere a un mondo del lavoro. Non sempre c’è un’apertura in accoglienza; spesso c’è un’accoglienza criminale, anche con chiamata criminale, e ce li troviamo per strada a fare i pusher. Così come abbiamo tanti altri che si sono dovuti spostare per emergenze di carattere climatico importanti, penso a paesi dell’Asia, penso al Bangladesh, penso ad altri paesi, e ce li troviamo qui a dover fare il lavoro nero. Tutte attività o altre attività criminali, come la contraffazione, che spaventa forse meno da un punto di vista comunicativo, perché non porta al momento un danno fisico alle persone, ma porta delle forme di sfruttamento e di schiavitù umilianti, e porta anche dei danni economici e patrimoniali importantissimi.
Quindi, quello che cerco di dire è che è un sistema interconnesso globalmente. Le attività di falso vengono gestite dall’altra parte del mondo, ce le troviamo poi qui nelle strade. Adesso, con un discorso giubilare, quando arrivano tante persone, troviamo persone che fanno questo tipo di vendita e questo tipo di attività.
E c’è un solo modo per poter affrontare tutto questo e tutta questa connessione interglobale: fare squadra, poterne continuamente rapportare quelle che sono le migliori competenze nei singoli settori. E io vi assicuro che qui in Italia ci sono delle competenze importantissime. Riuscire a mettere insieme agli investimenti per la sicurezza, gli investimenti per l’infrastruttura, dove tante volte ci lamentiamo perché è un posto non sicuro, perché ci stanno le minacce, sapete spesso cosa manca?
La luce. Perché ci sono zone dove manca la luce e quindi è compito anche delle autorità intervenire perché vengano ripristinate delle condizioni che sembrano assolutamente naturali, ma non lo sono dappertutto. Non perché lo Stato non garantisca la luce, ci mancherebbe altro, ma perché, siccome la luce porta sicurezza, c’è chi, in maniera sistematica, fa dei sabotaggi, rompe queste attività e poi qualche volta non si provvede a sistemare subito.
Ecco, ci vuole costanza e ci vuole un’attività importante per assicurare tutte queste condizioni.
Anche perché, e qui vengo al tema, che spesso la sicurezza viene confusa con la percezione. Se noi andiamo a vedere i reati, i reati di particolare importanza, noi ci scordiamo subito come stanno le cose, ma c’era un reato terribile, sequestro di persona con finalità di estorsione, sequestro fatto in danno di bambini, tenuti incatenati, che non sono mai tornati. È un reato che è scomparso.
Le rapine in banca sono molto, molto modeste e ridimensionate. Gli omicidi sono in un continuo calo, e, mentre aumentano degli altri reati, magari di carattere predatorio, magari che avvengono di modeste entità, che però portano un grave turbamento nelle persone. Perché, se ti fanno un furto in casa, non è un reato di lieve entità. È un reato che compromette pesantemente la tua sicurezza e la percezione. Le truffe agli anziani.
E allora, su che cosa bisogna lavorare? Per dare alle persone non solo la sicurezza, ma anche il fatto di percepire la sicurezza.
E questo si può fare non solo con presenze assidue sul territorio dalle forze dell’ordine, ma si può fare anche sconfiggendo, cercando di combattere il degrado, cercando di dare dei servizi utili, facendo anche investimenti. Perché sono convinto che, se c’è un grosso sforzo per la sicurezza nelle periferie e quindi cercare di contrastare la criminalità, ma poi non c’è una vita, non ci sta la luce di un ristorante, non ci sta la luce di un negozio, non ci sta la luce di una birreria, di un fast food, di qualche altra struttura del genere, questi ragazzi continueranno a ciondolare e continueranno poi a creare una serie di problemi.
Quindi, e concludo, è per dire che la sicurezza è una parte importantissima, fondamentale, collegata anche allo sviluppo economico e alla capacità di investire. E lì dove è in corso una lotta, tra virgolette, per la sicurezza, lì dove c’è un grosso impegno dello Stato, io mi permetto di consigliare chi deve investire, ad investire, perché è il momento più propizio, perché alcune zone, alcuni posti poi diventeranno di pregio assoluto e l’investimento contribuirà a far avere la sicurezza più in fretta.
Io mi riferisco a tante periferie dove il lavoro che si sta facendo sta portando a dei risultati importanti e dove fa piacere vedere le persone, i cittadini, che ringraziano. Ecco, a me piacerebbe che, in questi posti, potessero anche gli imprenditori, chi mette su un ristorante, chi mette su un’impresa, avere poi un ringraziamento. Perché io sono convinto che poi la legalità inevitabilmente porta benessere e ricchezza. ”
