AgenPress. L’attivista climatica svedese Greta Thunberg, insieme a un gruppo di altri 11 attivisti, era a bordo della Madleen, una nave della Freedom Flotilla Coalition partita da Catania (1 giugno 2025), diretta a Gaza con un carico simbolico di latte in polvere, farina, riso, pannolini e kit medicali
Nelle prime ore del 9 giugno, la nave è stata abbordata dalle forze israeliane in acque internazionali, sospettata di tentare di infrangere il blocco navale imposto su Gaza. È stata dirottata verso il porto di Ashdod, dove gli attivisti sono stati detenuti, sottoposti a controlli sanitari e successivamente deportati.
All’arrivo a Parigi, Greta ha dichiarato: “Siamo stati rapiti in acque internazionali e portati in Israele contro la nostra volontà”. Ha aggiunto che il loro rifiuto di firmare documenti che li definissero entrati illegalmente in territorio israeliano testimonia la loro protesta contro quella che definisce un’“ennesima violazione dei diritti umani” — un’esperienza, ha precisato, “nulla in confronto a ciò che stanno subendo i palestinesi a Gaza”.
Le autorità israeliane hanno minimizzato, definendo l’operazione un dirottamento piuttosto che un sequestro, sostenendo che la nave si stava dirigendo verso un’area marittima vietata e che i passeggeri venivano trattati “in buona salute”.
È il secondo tentativo della Freedom Flotilla Coalition nel 2025: una precedente nave, la Conscience, era stata colpita da un drone israeliano al largo di Malta. L’intervento israeliano ricorda l’incidente del 2010 con la Mavi Marmara, anch’essa abbordata in acque internazionali
Parole come “rapite” o “sequestrate” sono diventate il fulcro del dibattito: in Australia manifestazioni di solidarietà con la Madleen sono state organizzate in varie città, e anche a livello internazionale gruppi per i diritti umani hanno parlato di violazione del diritto marittimo .