AgenPress. I programmi di inchiesta e i telegiornali sono i programmi simbolo del servizio pubblico e una delle principali motivazioni per cui ha senso pagare il canone. Il dato emerge da un sondaggio della rivista di marketing ‘Spot and web’ che ha interrogato 723 teleutenti rappresentativi della popolazione italianai in occasione della presentazione dei palinsesti Rai a Napoli.
Il canone Rai, mal digerito dal 67% degli intervistati, trova una sua giustificazione per il 59% degli intervistati per il fatto che la Rai propone una offerta formativa completa grazie ai programmi di inchiesta e ai telegiornali.
Contrari a tagli o ridimensionamenti di programmi come ‘Report’, ‘Presa diretta’ , ‘Petrolio’, lo ‘Stato delle cose’ vengono bocciati dal 62% degli intervistati in egual misura donne e uomini. Il disappunto dei teleutenti per la riduzione delle puntare nel caso di Report programma condotto da Sigfrido Ranucci raggiunge addirittura il 71% quindi nettamente sopra la media.
La cosa curiosa è che a non apprezzare i tagli sono teleutenti di tutti gli orientamenti politici anche uno zoccolo duro di centro destra. Molto meno severo il giudizio dei teleutenti se il tagli venisse applicati ai programmi di varietà (32%) ai quiz (27%) ai reality (21%) che comunque in Rai non vengono praticamente piu trasmessi.
Il 69% del campione è contrario ai cachet troppo elevati per artisti e personaggi dell’intrattenimento. Interessante il dato sui programmi ed eventi sportivi : per il 65% degli intervistati dovrebbero tornare ad essere patrimonio della Rai, anche se il 55% sarebbe contrario all’ipotesi che il servizio pubblico spenda cifre troppo eleate per poter trasmettere la Champions, il Moto Gp, o la Formula 1. Dati che non stupiscono visto che programmi come Report sono saldamente in testa alle classifiche dei più graditi proprio dalle ricerca ‘Qualitel.’