Giubileo dei Giovani. Leone XIV: “Non allarmiamoci se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro”

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AgenPress. Non spegnere la speranza “con surrogati inefficaci”. È l’appello del Papa, nell’omelia della messa a Tor Vergata, a conclusione del Giubileo dei giovani. “Aspiriamo continuamente a un ‘di più’ che nessuna realtà creata ci può dare”, il ritratto di Leone XIV: “sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere”. “Di fronte ad essa, non inganniamo il nostro cuore, cercando di spegnerla con surrogati inefficaci!”, ha esclamato il Pontefice: “Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell’incontro con Dio. Ci troveremo di fronte a Lui, che ci aspetta, anzi che bussa gentilmente al vetro della nostra anima. Ed è bello, anche a vent’anni, spalancargli il cuore, permettergli di entrare, per poi avventurarci con Lui verso gli spazi eterni dell’infinito”.

“Ognuno è chiamato a confrontarsi con grandi domande che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma invitano a intraprendere un viaggio, a superare se stessi, a andare oltre, a un decollo senza il quale non c’è volo. Non allarmiamoci, quindi, se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!”.

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