Oltre 300 persone, tra cui 21 bambini, morte per le inondazioni in Pakistan

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Le piogge monsoniche di quest’anno sono già state del 50-60% più intense rispetto al 2024, causando tragicamente la morte di 171 bambini e il ferimento di altri 256 dal 26 giugno

AgenPress. L’UNICEF è profondamente rattristato dalla tragica perdita di vite umane e dalla devastazione causata dalle recenti inondazioni improvvise nel Khyber Pakhtunkhwa (Pakistan). Dal 15 agosto, 333 persone hanno perso la vita*, tra cui 21 bambini, nella provincia colpita dall’alluvione. Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro cari e a tutte le comunità colpite da questo disastro.
L’UNICEF ha già inviato medicinali essenziali nelle zone colpite nel Khyber Pakhtunkhwa e nel Gilgit-Baltistan ed è pronta ad aumentare il sostegno alla risposta coordinata del governo pakistano, secondo necessità, per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini e delle famiglie.
Il prezzo pagato dai bambini è particolarmente alto, poiché lo sfollamento, l’interruzione dell’istruzione e l’accesso limitato all’acqua potabile comportano rischi significativi per la loro salute e sopravvivenza. Durante le emergenze, i bambini sono esposti a rischi maggiori in termini di protezione, tra cui lo sfruttamento e gli abusi, e hanno urgente bisogno di sostegno psicosociale per aiutarli a superare i traumi e le perdite subite.
Molte scuole sono state danneggiate o distrutte, mentre altre fungono da rifugi temporanei per migliaia di sfollati, limitando ulteriormente l’accesso dei bambini all’istruzione e a spazi sicuri.
Nonostante contribuiscano in misura minima al cambiamento climatico, i bambini pagano il prezzo più alto a causa degli eventi meteorologici estremi sempre più distruttivi.
Le piogge monsoniche di quest’anno sono già state del 50-60% più intense rispetto al 2024, causando tragicamente la morte di 171 bambini e il ferimento di altri 256 dal 26 giugno. Con ulteriori previsioni di forti piogge, nubifragi e inondazioni improvvise fino a metà settembre, l’UNICEF rimane in stato di massima allerta. Insieme ai nostri partner, l’UNICEF si impegna a fornire un sostegno fondamentale, aiutando i bambini e le comunità a riprendersi e a rafforzare la loro resilienza agli shock climatici futuri”.
Dichiarazione di Pernille Ironside, Rappresentante dell’UNICEF in Pakistan.
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