Raid israeliano sull’ospedale Nasser: vittime civili e giornalisti tra i morti

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AgenPress. Fonti palestinesi affermano che almeno  20 persone sono state uccise durante l’attacco, tra cui cinque giornalisti e un membro della protezione civile. L’attacco è stato condotto con un drone kamikaze su tutto il complesso ospedaliero.

Un primo attacco seguito da un secondo pochi istanti dopo, mentre soccorritori e giornalisti si dirigevano sul posto. L’ospedale è stato colpito al quarto piano, causando numerose vittime e feriti .

L’IDF (Israeli Defence Forces) ha confermato di aver effettuato un attacco nella zona dell’ospedale e ha annunciato un’indagine interna. L’esercito ha inoltre affermato di non prendere di mira i giornalisti e di fare il possibile per ridurre i danni ai civili, pur mantenendo a mente la sicurezza delle truppe.

La Palestinian Journalists Syndicate ha condannato l’attacco, definendolo come parte di una campagna aperta contro la libertà di stampa, con l’obiettivo di terrorizzare i giornalisti e impedire loro di documentare quanto accade.

Anche associazioni come Reporters Without Borders hanno espresso forte preoccupazione per l’escalation della minaccia nei confronti dei professionisti dell’informazione nella regione.

L’ospedale Nasser, già duramente provato nei mesi precedenti da assedi, raid e sospensione dei servizi essenziali, torna nuovamente al centro del conflitto; questa volta non solo come struttura sanitaria, ma come teatro di un attacco con gravi implicazioni per la comunità civile e dei media.

Le morti di giornalisti sul campo rappresentano una pesante perdita non solo umana, ma anche per la libertà d’informazione, in una guerra caratterizzata da enormi barriere al lavoro della stampa. Da ottobre 2023, il numero di giornalisti uccisi nella guerra in Gaza supera le centinaia.

 

 

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