AgenPress. Andremo avanti con le tre grandi riforme, prima fra tutte quella del Premierato perché riteniamo l’elezione diretta del Capo del Governo la garanzia più solida per la stabilità e la governabilità. La stabilità, lo stiamo vedendo in questi mesi, è uno straordinario fattore di competitività della Nazione. Non solo, l’elezione diretta è anche il modo migliore per affermare la democrazia, per assicurare la piena corrispondenza tra il mandato popolare e il voto dei cittadini da un lato, e la composizione del Governo dall’altro. Vogliamo archiviare una volta per tutte la stagione in cui i cittadini votavano in un modo e poi vedevano formarsi governi di segno diametralmente opposto all’esito elettorale.
Chiaramente, a un potere esecutivo fortemente legittimato sul piano democratico, si deve accompagnare anche un processo di crescente responsabilizzazione dei territori e di chi amministra quei territori. È per questo che andremo avanti anche con la riforma dell’autonomia differenziata, con la riforma di Roma Capitale, avendo sempre cura che queste siano un fattore di stimolo, non certo di svantaggio competitivo per alcuni territori, e andremo avanti sulla riforma della giustizia.
Andremo avanti sulla riforma della giustizia nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati che provano a sostituirsi al Parlamento e alla volontà popolare. Andremo avanti, non per sottomettere il potere giudiziario al potere politico – come dice qualcuno male informato o più spesso in mala fede – ma, al contrario, per rendere la giustizia più efficiente per i cittadini e meno condizionata dalla mala pianta delle correnti politiche e dei pregiudizi ideologici. Per liberarla da politica.