Forlì. Denunciate 26 persone sospettate di aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza

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AgenPress. I militari del Comando Provinciale di Forlì, nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria a tutela della spesa pubblica nazionale, hanno individuato 26 persone sospettate di aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di circa 100 mila euro.

Le ipotesi di indebita riscossione riscontrate dalla Guardia di Finanza ed ora al vaglio dei competenti Organi, hanno visto coinvolte persone dimoranti sia nella città di Forlì, sia nei comuni della provincia.

Tra i casi riscontrati dalle Fiamme Gialle si annovera quello di un soggetto che aveva omesso di dichiarare la sua condanna in via definitiva per associazione mafiosa oppure quelli di alcune altre persone che, pur beneficiando del sussidio, avevano aperto la partita IVA per l’avvio di attività economiche nei settori dei servizi alla persona, anche in questa circostanza omettendone la comunicazione all’INPS.

Nel corso degli accertamenti, i Finanzieri forlivesi hanno, altresì, constatato altre situazioni di irregolarità relative a soggetti che per parte del periodo di fruizione del beneficio risultavano essere in regime di detenzione oppure avevano omesso di comunicare di avere un componente del nucleo familiare sottoposto a misura cautelare personale o, ancora, casi di persone prive del necessario requisito della residenza nel territorio dello Stato ovvero che avevano sottaciuto la titolarità di altre fonti reddituali o il possesso di immobili.

Si sono registrati, altresì, casi di percettori del reddito di cittadinanza risultati svolgere attività lavorative in nero presso un’azienda agrituristica.

Gli indebiti percettori sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per le violazioni previste, in materia, dall’articolo 7 del decreto legge n. 4 del 2019; per il principio della presunzione d’innocenza, gli stessi non potranno essere ritenuti colpevoli sino a quando la loro responsabilità non sarà definitivamente accertata con sentenza irrevocabile di condanna. Le medesime persone sono state, inoltre, segnalate agli uffici competenti dell’INPS per il recupero delle somme indebitamente percepite.

Parimenti è stata altresì evidenziata al suddetto Ufficio, per gli accertamenti necessari, la condotta dei datori di lavoro che hanno impiegato in nero i soggetti percettori, consentendo così a questi ultimi di continuare a percepire indebitamente il reddito di cittadinanza.

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