Dl Aiuti bis, Vianello (Alt): Contiene quindicesimo decreto salva Ilva, follia senza fine

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AgenPress. “Ormai è follia pura, il quindicesimo decreto Salva Ilva, inserito all’articolo 30 del decreto Aiuti bis, perpetua la nefasta direzione intrapresa nei fallimentari 10 anni precedenti”.

Lo afferma Giovanni Vianello, deputato di Alternativa che sottolinea: “Dopo i 700 milioni dello scorso anno per la continuità produttiva e i 150 milioni di quest’anno sottratti alle bonifiche, con il decreto Aiuti bis il Governo decide di spendere un ulteriore miliardo di euro di soldi pubblici per permettere allo stabilimento inquinante di continuare a produrre nonostante sia sotto sequestro, sotto procedura d’infrazione europea, abbia già avuto una condanna in primo grado per disastro ambientale e condannato in diverse occasioni anche dalla Corte Europea dei Diritti per l’Uomo”. “Illogica follia – prosegue Vianello – visto che da una parte l’attuale assetto produttivo inquinante non ha un piano di decarbonizzazione ma è sempre legato a quanto già previsto dal DPCM del 2017, ossia al proseguimento dell’attuale assetto produttivo a carbone e altoforni, mentre dall’altra si va avanti con bonifiche ambientali che procedono a rilento e che tra l’altro riguardano solo una parte parziale del territorio, il tutto con diverse migliaia di lavoratori che da anni sono in cassa integrazione”.

“Nessuna innovazione e transizione ecologica, nessuna tutela occupazionale, il caso Taranto – aggiunge l’esponente di Alternativa – dimostra come il Governo Draghi e tutti i partiti che lo hanno sostenuto siano incuranti dei veri destini del territorio”.

“Fino all’ultimo giorno sarò qui per ribadire il no a questo genocidio e per indicare che l’unica possibilità di uscita dall’incubo sarà attraverso un accordo di programma, sul modello Genova, che preveda la chiusura almeno dell’area a caldo, il mantenimento del reddito e formazione per i lavoratori, un piano di riconversione economica dell’area anche se le forze politiche di maggioranza in passato hanno già bocciato gli emendamenti in tal senso. Che si ravvedano e cambino opinione, questa è l’ultima occasione”, conclude Vianello.

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