Lettera agli anziani di Giovanni Paolo II. “Escluderli รจ come rifiutare il passato, in cui affondano le radici del presente”

Agenpress – “Carissimi fratelli e sorelle, riandare al passato per tentare una sorta di bilancio รจ spontaneo alla nostra etร . Questo sguardo retrospettivo consente una valutazione piรน serena ed oggettiva di persone e situazioni incontrate lungo il cammino. Il passare del tempo sfuma i contorni delle vicende e ne addolcisce i risvolti dolorosi. Purtroppo crucci e tribolazioni sono largamente presenti nell’esistenza di ciascuno. Talvolta si tratta di problemi e sofferenze, che mettono a dura prova la resistenza psicofisica e magari scuotono la stessa fede. L’esperienza perรฒ insegna che le stesse pene quotidiane, con la grazia del Signore, contribuiscono spesso alla maturazione delle persone, temprandone il carattere”.

Cosรฌ scriveva Giovanni Paolo II nella Lettera agli anziani il 1ยฐ Ottobre 1999.

“Al di lร  delle singole vicende, la riflessione che maggiormente s’impone รจ quella relativa al tempo che scorre inesorabile. โ€œ Il tempo fugge irrimediabilmente โ€, sentenziava giร  l’antico poeta latino. L’uomo รจ immerso nel tempo: in esso nasce, vive e muore. Con la nascita viene fissata una data, la prima della sua vita, e con la morte un’altra, l’ultima: l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine della sua vicenda terrena, come la tradizione cristiana sottolinea, scolpendo queste lettere dell’alfabeto greco sulle lapidi delle tombe.

“Che cosa รจ la vecchiaia? Di essa a volte si parla come dell’autunno della vita – lo faceva giร  Cicerone – seguendo l’analogia suggerita dalle stagioni e dal susseguirsi delle fasi della natura. Basta guardare il variare del paesaggio, lungo il corso dell’anno, sulle montagne e nelle pianure, nei prati, nelle vallate, nei boschi, sugli alberi e sulle piante. C’รจ una stretta somiglianza tra i bio-ritmi dell’uomo e i cicli della natura, di cui egli รจ parte.

Allo stesso tempo, perรฒ, l’uomo si distingue da ogni altra realtร  che lo circonda, perchรฉ รจ persona. Plasmato ad immagine e somiglianza di Dio, egli รจ soggetto consapevole e responsabile. Anche nella sua dimensione spirituale, tuttavia, egli vive il succedersi di fasi diverse, tutte ugualmente fuggevoli. Sant’Efrem il Siro amava paragonare la vita alle dita di una mano, sia per mettere in evidenza che la sua lunghezza non va oltre quella di una spanna, sia per indicare che, al pari di ciascun dito, ogni fase della vita ha la sua caratteristica, e โ€œ le dita rappresentano i cinque gradini su cui l’uomo avanza โ€.

Se, pertanto, l’infanzia e la giovinezza sono il periodo in cui l’essere umano รจ in formazione, vive proiettato verso il futuro, e, prendendo consapevolezza delle proprie potenzialitร , imbastisce progetti per l’etร  adulta, la vecchiaia non manca dei suoi beni, perchรฉ – come osserva san Girolamo – attenuando l’impeto delle passioni, essa โ€œ accresce la sapienza, dร  piรน maturi consigli โ€. In un certo senso, รจ l’epoca privilegiata di quella saggezza che in genere รจ frutto dell’esperienza, perchรฉ โ€œ il tempo รจ un grande maestro โ€.

“Anche la vecchiaia ha un suo ruolo da svolgere in questo processo di progressiva maturazione dell’essere umano in cammino verso l’eterno. Da questa maturazione non potrร  non trarre giovamento lo stesso gruppo sociale di cui l’anziano รจ parte.

Gli anziani aiutano a guardare alle vicende terrene con piรน saggezza, perchรฉ le vicissitudini li hanno resi esperti e maturi. Essi sono custodi della memoria collettiva, e perciรฒ interpreti privilegiati di quell’insieme di ideali e di valori comuni che reggono e guidano la convivenza sociale. Escluderli รจ come rifiutare il passato, in cui affondano le radici del presente, in nome di una modernitร  senza memoria. Gli anziani, grazie alla loro matura esperienza, sono in grado di proporre ai giovani consigli ed ammaestramenti preziosi.

Gli aspetti di fragile umanitร , connessi in maniera piรน visibile con la vecchiaia, diventano in questa luce un richiamo all’interdipendenza ed alla necessaria solidarietร  che legano tra loro le generazioni, perchรฉ ogni persona รจ bisognosa dell’altra e si arricchisce dei doni e dei carismi di tutti”.

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