Cicchitto (Presidente ReL, Riformismo e Libertà): Italia anello debole d’Europa

Agenpress. “Di Maio? Sarebbe stato meglio farlo viceministro, avrebbe fatto meno danni. Politica estera e politica della difesa sono due facce di una stessa medaglia. Finora purtroppo l’Europa non ha avuto neanche larvatamente una politica estera comune”.

Così Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà sullo stato e le prospettive del Vecchio Continente  intervistato da Spraynews.it al convegno “Il Mediterraneo, la Difesa europea e la Nato nel nuovo quadro geopoltico”, che Riformismo e Libertà ha organizzato a Roma assieme all’associazione Europa Atlantica diretta dall’ex parlamentare Pd Andrea Manciulli.

«Sulla Libia l’Europa non esiste. – afferma Cicchitto a Spraynews.it – e temo che sia destinata a non sortire nessun effetto significativo e di rilievo la riunione tra Conte, la Merkel e Macron, che, dopo mesi di letargo, sono usciti l’altro giorno con una dichiarazione comune in cui si esortano “tutte le parti libiche e internazionali ad astenersi dall’intraprendere azioni militari, ad impegnarsi genuinamente per una cessazione complessiva e duratura delle ostilitĂ  e a riprendere con impegno un credibile negoziato sotto l’egida delle Nazioni Unite”. I destinatari di quel messaggio, Turchia e Russia, si faranno un baffo delle belle parole se non accompagnate da fatti e atti concreti. Ma l’Europa non è assente solo in Libia. E’ latitante anche nel tormentato scacchiere siriano e mediorientale, dove opera con una spregiudicata condotta politico militare la Russia di Putin. Oggi Putin ha avuto la capacitĂ  di stabilire un sistema di alleanze in Medioriente strettamente interconnesso con l’Iran, con le milizie sciite che hanno combattuto in Siria e Iraq con Assad, ed ha un rapporto molto articolato anche con la Turchia di Erdogan. Una operazione dal punto di vista geopolitico non da poco.

Oggi ci sarebbe una esigenza straordinaria di una politica estera comune e di una politica di difesa comune. Vi sarebbe la necessità urgente di una entità europea capace di misurarsi con chi la vuole sbranare, in parte Putin in parte Trump, e chi la vuole avvolgere nel suo abbraccio soffocante, come la Cina. Purtroppo questa consapevolezza non si vede e per di più l’Europa viene attraversata da questa follia sovranista che è una contraddizione in termini. La situazione italiana è imbarazzante. Grottesca ma drammaticamente seria.

Almeno ci fosse qualcuno che dica: “io voglio stabilire un rapporto organico con la Cina” o “io voglio stabilire un rapporto organico con la Russia”. No, hai della gente che lo fa ma non lo dice, e che pur tuttavia non nemmeno ben chiare le ragioni complessive del suo agire. Almeno il Pci lo faceva per ragioni ideologiche e politiche. Questi?»

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