Agenpress – La vittima era un piccolo imprenditore di 57 anni originario di Cercola. L’uomo, Antonio Nagaro, si è tolto la vita impiccandosi nei capannoni della sua azienda nel rione Barra, zona industriale della città. A detta di familiari e amici, era oppresso dalle conseguenze della crisi economica legata al coronavirus.
L’imprenditore non avrebbe retto alle estreme difficoltà dovute alla chiusura della sua attività: le scadenze da rispettare, i fornitori e i dipendenti da pagare. La sua ditta si occupava di allestimenti di negozi di ogni genere, era in buona salute e impegnata in molti lavori non solo a Napoli, ma in buona parte d’Italia e anche all’estero, prima del lockdown.
L’uomo ieri sera non è rientrato a casa, i familiari hanno dato l’allarme e oggi le forze dell’ordine ne hanno scoperto il cadavere. Sembra che l’imprenditore abbia lasciato anche una lettera d’addio.
Nel corso dell’incontro con Rete Imprese Italia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito ai partecipanti la “dolorosa notizia” appresa dai media del suicidio di un imprenditore a Napoli. “Non conosciamo ancora i dettagli”, ha detto il premier a quanto viene riferito, “siamo vicini alla famiglia”
“Dobbiamo affrontare un periodo di grandi sofferenze”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso dell’incontro con Rete Imprese Italia concluso da poco, insistendo sulla necessità di “lavorare tutti insieme e affrettarsi per portare questa settimana in Cdm il decreto legge” sulle misure economiche.