Hong Kong. Arrestato magnate editoria pro-democrazia. Wong, fine libertà di stampa

AgenPress – Jimmy Lai, 72 anni, tra le figure di maggior rilievo del fronte democratico di Hong Kong, e a capo di un impero dell’editoria sotto la holding Next Digital, è stato arrestato questa mattina con il sospetto di violazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale.

Lai è da tempo nel mirino per le sue attività pro democrazia, inserito più volte dai media di Pechino per il suo ruolo avuto nelle proteste pro democrazia.

La polizia ha riferito sulla sua pagina Facebook di aver eseguito in tutto 7 arresti, a carico di persone di età compresa tra i 39 e i 72 anni, in base all’accusa “di collusione con forze straniere e cospirazione per commettere frodi”, parte di un’operazione su larga scala.
Un video sulle perquisizioni è stato fatto dai giornalisti e trasmesso in diretta su Facebook. Anche due figli del magnate (uno per collusione con forze straniere e uno per frode) e quattro funzionari di Next Digital sono stati arrestati. “Jimmy Lai è stato arrestato per collusione con potenze straniere in questo momento”, ha scritto su Twitter Mark Simon, un collega di Lai che è indicato dall’Oriental Daily come target di un mandato d’arresto per Simon, non eseguito perché al momento non a Hong Kong.

Joshua Wong “condanna con forza l’arresto gli Jimmy Lai”, in vari tweet dedicati alla vicenda, Wong, uno dei volti più noti tra gli attivisti democratici, ha anche postato alcune immagini delle perquisizioni fatte a Next Digital ed Apple Daily, testata del gruppo del tycoon, dicendo che “questa è la fine della libertà di stampa e il giorno più buio per i giornalisti. Potete immaginare le redazioni di New York Times e Guardian andare incontro a qualcosa di simile?”.

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