Modica. Evan, 21 mesi, ucciso a botte. Madre e compagno accusati di omicidio

AgenPress – Ucciso a botte dal convivente della madre, ma anche dal  “silenzio-connivenza” e dalla “tolleranza” di uno stile di vita aggressivo, da “padre-padrone”.

E’ morto così il piccolo Evan, 21 mesi, nell’ospedale di Modica per postumi da lesioni,  che gli sono state procurate dal convivente della madre, un 32enne, che non è il padre naturale del bambino e che era stato fermato ieri sera dalla polizia per gli stessi reati contestati alla madre: maltrattamenti in famiglia e omicidio. L’uomo è stato portato nel carcere di Siracusa.

Il medico legale nominato dalla procura di Siracusa ha eseguito nel pomeriggio l’autopsia sul corpicino di Evan,  presentava lividi ed ematomi sul corpo. Della sua morte sono accusati, in concorso, la madre Letizia Spatola e il suo convivente Salvatore Blanco.

“Lo hanno ammazzato, non sono riuscito a difenderlo perché ero lontano per lavoro, ma pagheranno tutto”. Non si dà pace, lungo il viaggio che da Messina lo riporta a Modica (Ragusa), Stefano Lo Piccolo, il padre di Evan, e come hanno stabilito i medici dell’ospedale ai quali la madre e il suo convivente lo avevano portato ormai in fin di vita. “Li avevo denunciati, ma nessuno li ha fermati”.

“Dalle foto che mi mandava mia madre, avevo capito che Evan non stava bene, quei segni sul faccino erano troppo evidenti. Mi chiedo come abbiano fatto gli altri a non notarli. Perché la famiglia della mia ex compagna non ha fatto niente per fermare quell’orrore? Perché i servizi sociali sono rimasti fermi?”.

“Eravamo seguiti dai servizi sociali.  Mia madre vedendo quei lividi aveva chiesto più volte agli assistenti di andare a dare un’occhiata. Inutilmente. Io non ci ho mai creduto che Evan fosse caduto, ma non potevo fare nulla perché mi impedivano perfino di parlare con mio figlio”.

La situazione familiare era da tempo molto tesa: “Il nuovo compagno della ex mi ha minacciato più volte di morte su whatsapp perché non avevo ancora tolto la residenza dalla casa. Se penso che mentre mi scriveva quelle cose picchiava un bimbo di nemmeno due anni mi sale la rabbia. Ma non finirà così, pagheranno tutto”.

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