AgenPress – I medici russi hanno respinto fin dall’inizio l’ipotesi di avvelenamento ma i familiari e collaboratori dell’attivista anti-corruzione ne sono sempre stati convinti. Dal Cremlino, il portavoce Dmitri Peskov ha accusato la Germania di essere stata troppo frettolosa: “Né i medici in Russia né quelli tedeschi possono determinare la causa del calo di colinesterasi nel corpo” di Alexei Navalny. Anche i dottori russi, ha continuato il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, “all’inizio avevano considerato la possibilità di un avvelenamento”, ma la sostanza che ha portato al drastico peggioramento dell’attivista “non e’ stata identificata”.
“Le analisi mediche dei nostri dottori e quelle dei tedeschi coincidono completamente. Ma differiscono le conclusioni. Non sappiamo perché i nostri colleghi tedeschi abbiano avuto tutta questa fretta”, ha proseguito Peskov. Per poi aggiungere che le accuse di un coinvolgimento del capo del Cremlino nel sospetto avvelenamento “non possono essere prese sul serio”. “Non c’è alcun modo per cui questo tipo di accuse possa essere vera”, come sostengono invece i sostenitori di Navalny che considerano Putin personalmente responsabile di quanto avvenuto. Intanto, si moltiplicano gli appelli per un’inchiesta rapida e trasparente.