AgenPress. Il voto ai tempi del Covid, con tanto di mascherina e doppi guanti, ma anche camice monouso, schede, timbro, matita, tavolino pieghevole. E’ la storia degli “scrutatori a domicilio”, che nei giorni del 20 e 21 settembre scorso hanno permesso a quelle persone costrette in isolamento domiciliare di poter espletare il loro fondamentale diritto di voto. Dalla Lombardia al Lazio, dal Lazio alla Puglia, dalla Puglia al Piemonte: i cosiddetti “seggi mobili Covid” hanno rappresentato una novità assoluta ma indispensabile in una situazione di costante emergenza sanitaria.
Ma non è tutto oro quello che luccica: per giorni e giorni si sono succeduti sui social appelli per trovare scrutatori e presidenti, dal momento che si è registrata una vera e propria fuga, perchè alla vigilia del voto, in diversi comuni, da Milano a Roma, fino a Genova, molti di coloro che erano stati designati hanno rinunciato all’incarico per timore del contagio.
E allora eccoli scendere in campo gli “infermieri scrutatori”, quelli che senza paura hanno svolto fino in fondo la loro missione, espletando la delicata attività di raggiungere le persone contagiate nelle loro case , dove nessuno voleva entrare, per garantire l’esercizio del diritto di voto nella massima sicurezza.
«Dal Niguarda di Milano e dal Policlinico di Bari, per citare due dei tanti ospedali da cui gli infermieri volontari si sono attivati, ma anche dalle tante sedi delle nostre Protezioni Civili e dai vari presidi del 118, esordisce Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up Sindacato Infermieri Italiani, i nostri referenti regionali ci informano che sono stati davvero tanti i colleghi che hanno preso in mano la situazione e, pur di garantire “a tutti” il diritto di voto, si sono recati nelle abitazioni delle persone in isolamento che avevano espresso la precisa richiesta di poter votare. Senza dimenticare i colleghi che hanno garantito l’esercizio del diritto anche a coloro che erano ricoverati negli ospedali. Come cittadini dobbiamo sentirci onorati di fronte alla responsabilità e professionalità messe in ballo dagli infermieri italiani, dice De Palma, non ci risulta che dalle altre parti sia avvenuto tutto questo: non hanno paura, non si tirano mai indietro. Sono sempre dalla parte dei cittadini, possiedono quel forte senso civico che li spinge a mettersi a disposizione della comunità in un momento così importante e delicato come quello delle elezioni. Grandi donne e grandi uomini: un sincero plauso va rivolto proprio a loro, a quei professionisti coraggiosi che hanno preso il posto, senza pensarci due volte, di coloro che all’ultimo momento si sono tirati indietro.
La storia si ripete, i contorni della vicenda sono sempre gli stessi. Noi ci mettiamo la faccia e il cuore. Dalla parte della società civile, fianco a fianco dei cittadini, ci sono sempre gli infermieri. Gli italiani lo sanno bene chi siamo e di cosa siamo capaci: loro non ci chiamano eroi tanto per farlo, per poi prendersi beffa di noi e voltarci le spalle», conclude De Palma.