AgenPress. “Stupore e rammarico per il metodo seguito dal Governo” è stato manifestato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
L’esecutivo – si sottolinea in una posizione inviata al Presidente del Consiglio – ha approvato, nella serata di ieri, il decreto-legge 2 dicembre 2020, n.158 in assenza di un preventivo confronto con le Regioni”.
E’ un “metodo” – sottolineano le Regioni – che “contrasta con lo spirito di leale collaborazione, sempre perseguito nel corso dell’emergenza”. Proprio “il mancato confronto interistituzionale non ha consentito di portare alla individuazione delle soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento del virus e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche del periodo delle festività natalizie”.
Si prende dunque “atto delle scelte operate con l’adozione del decreto-legge che, intervenendo con forti limitazioni agli spostamenti e alle relazioni sociali nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, rende di fatto pleonastico il pronunciamento su parti essenziali del DPCM”.
Infine si “evidenzia che non si fa riferimento alcuno a norme sui ristori economici delle attività che subiscono limitazioni e/o chiusure, più volte richieste dalle Regioni e dalle Province autonome”.