AgenPress – I dieci fuggitivi di Hong Kong, apparsi oggi in udienza presso il Tribunale del popolo del distretto di Yantian, a Shenzhen, si sono dichiarati colpevoli delle accuse di attraversamento illegale del confine appellandosi allo stesso tempo alla clemenza dei giudici. Lo riporta il quotidiano di Hong Kong pro-Pechino, Wen Wei Po, secondo cui la sentenza sarà comunicata in data da definire, in base a quanto riferito dal tribunale stesso. Nell’aula ci sarebbero stati giornalisti e familiari degli imputati, ma la ricostruzione è stata smentita dall’associazione dell’ex colonia britannica che si occupa della sorte dei dodici (due sono minorenni) che ad agosto furono arrestati dalla guardia costiera cinese mentre cercavano di scappare a Taiwan a bordo di un motoscafo.
Fuori dalla Corte del Popolo di Yantian, nella città sud-orientale cinese, sono arrivati anche diplomatici di Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo e Canada, che non hanno avuto accesso all’aula del processo.
Oggi l’ambasciata Usa a Pechino ha chiesto alle autorità cinesi di rilasciarli immediatamente. “Il loro unico cosiddetto ‘crimine’ è quello di fuggire dalla tirannia. La Cina comunista non si fermerà davanti a nulla pur di impedire al suo popolo di cercare la libertà altrove”, si legge in una nota.
“Nonostante il tribunale abbia affermato che il processo sarebbe stato aperto al pubblico, hanno negato l’accesso a famiglie, avvocati, giornalisti e diplomatici, sostenendo che l’aula era piena, cosa che ha trasformato di fatto l’udienza in un processo segreto”. Inoltre, gli avvocati nominati dal governo cinese si sarebbero rifiutati di rispondere agli appelli delle famiglie e di rispondere ai loro messaggi.