Monti, un partito di Conte “diventato premier un po’ per caso”? Qual è l’obiettivo?

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AgenPress – La visione di Giuseppe Conte, dopo due governi, “non a tutti risulta ben chiara; ma se creasse un partito questo chiarimento sarebbe ineludibile”.

A parlare è l’ex premier Mario Monti sull’eventualità che Conte possa pensare a un partito del Presidente del Consiglio, né se sia un’ipotesi “in sé ragionevole. Certo la rendono ‘ragionevole’ di fatto tutti quei politici e commentatori che su di essa appunto ragionano, con un misto di curiosità morbosa e di consigli non richiesti”, dice in un’intervista al Corriere della Sera.

Monti, che ha vissuto a fine 2012 una fase simile, non dà suggerimenti a Conte, ma se fosse nei panni dell’attuale premier si porrebbe due domande: “Prima mi chiederei qual è il mio obiettivo: come vorrei che l’Italia evolvesse nei prossimi cinque o dieci anni?”.

Monti non sa cosa la coscienza suggerirà a Conte: “Nel caso dovesse spingerlo verso quello che egli riterrà l’interesse del Paese a scapito del suo potere e della sua visibilità, gli consiglierei – questo sì – di essere pronto a subire molte critiche. Anche da parte di chi ha più volte criticato in lui l’esercizio personalistico del potere”.

Inoltre, “mi interrogherei sullo strumento migliore. In che modo io Giuseppe Conte – che sono diventato premier un po’ per caso ma che in due anni e mezzo, me lo riconoscono tutti, ho accumulato grande esperienza nazionale e internazionale e ho dato prova di notevoli capacità – potrei contribuire al meglio a questo cambiamento dell’Italia? Costituendo un mio partito? Prendendo il controllo del partito che mi ha espresso come premier? Guidando una coalizione alle elezioni? O eventualmente, se ne ricorressero le circostanze, come presidente della Repubblica?”.

 

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