Luca Palamara a “Il Dubbio”: Trattato come il diavolo. E il Csm penalizza chi chattava con me

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AgenPress. “(…) Nei limiti del possibile ho cercato di arginarla. Così come ho contrastato l’idea che le intercettazione diventino gossip. E a proposito di Chat, vuol sapere l’ultima? Ho appena saputo che le mie chat sono diventate un elemento di valutazione per i candidati agli incarichi direttivi.

La legge prevede che un candidato debba essere valutato sulla base dell’attitudine e del merito. Nelle attuali valutazioni vengono incredibilmente inserite anche le mie chat. In questo modo un magistrato viene penalizzato per il solo fatto di aver interloquito con me. Io credo che così facendo il Csm stia abdicando al suo ruolo basando le sue decisioni sul pregiudizio legato alla mia persona.

In ogni caso c’è già un caso specifico di cui parlano tutti i resoconti consiliari in queste ore: la sfida per la procura di Salerno tra Alfano e Soviero è avvenuta proprio sulla base di quelle chat. Ma la legge non vieta certo di parlare con Palamara ed in ogni caso c’è un grave problema nella divulgazione delle mie chat.

Basta consultare le pratiche di archiviazione della prima commissione: chiunque può accedere sul Csm e tranquillamente leggerne il contenuto senza che le stesse siano in alcun modo secretate o omissate, come invece richiederebbe una corretta applicazione della legge sulla privacy, anche quando riportano per intero  messaggi privati tratti dal mio cellulare che nulla hanno a che vedere con i reati che mi vengono imputati.

Per questo, dopo essermi consultato con esperti giuristi in materia ho deciso di agire in sede risarcitoria nei confronti del CSM per la indebita pubblicazione del contenuto delle mie chat.”

Lo dichiara Luca Palamara al quotidiano “Il Dubbio”.

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