AgenPress – Lo scorso anno sono sbarcati in Italia via mare oltre 34 mila migranti.
Di questi, il 5% erano minorenni accompagnati, il 14% arrivati soli, senza figure familiari di riferimento (circa 4.600). Un dato in aumento rispetto ai 1.600 arrivi di bambini e adolescenti soli registrati nell’anno precedente, e che si somma agli oltre 70 mila bambini e adolescenti non accompagnati già sbarcati nelle nostre coste dal 2014 al 2019. Secondo dati ufficiali, in totale, i minorenni non accompagnati presenti in Italia a fine 2020 erano circa 7.000, l’87% con un’età compresa tra i 16 e i 17 anni, principalmente provenienti dalla rotta balcanica, Nord Africa, e Asia.
Questo è il quadro descritto dal Rapporto annuale 2020 – Programma dell’UNICEF a sostegno dei bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia.
Sebbene il contesto italiano disponga di un solido quadro normativo per la protezione di bambini e adolescenti, permangono lacune nel sistema d’accoglienza, come la disparità negli standard di accoglienza o dei servizi di supporto e nell’accesso a questi ultimi da parte dei minori non accompagnati o di altri gruppi vulnerabili e a rischio di esclusione. Stessa disomogeneità si riscontra nei percorsi di istruzione e formazione e nei processi di ascolto dei minorenni e giovani migranti e rifugiati. Infine, persiste il bisogno di una formazione specifica per gli operatori sociali a contatto con giovani in condizioni di vulnerabilità.
Per rispondere a queste sfide, nel 2020 l’UNICEF è intervenuta a fianco delle istituzioni raggiungendo oltre 6.000 minorenni e giovani migranti e rifugiati e circa 1500 operatori con interventi diretti:
600 minorenni e giovani sono stati supportati con servizi di protezione tra cui il supporto psico-sociale, l’accesso a forme di affido familiare e il supporto legale individualizzato;
400 hanno avuto accesso a servizi di prevenzione e risposta alla violenza di genere;
Circa 1.000 minorenni hanno avuto accesso a programmi di sviluppo delle competenze;