AgenPress – Si aggrava il peso della crisi economica sulla popolazione in Turchia. Secondo un sondaggio dell’istituto di ricerca Metropoll, oltre la metà dei cittadini (53,6%) riesce “a soddisfare soltanto i bisogni essenziali”, ossia l’acquisto di cibo e le spese per la casa, mentre oltre uno su quattro (26,9%) dichiara di non riuscire a soddisfare neppure tutti i “bisogni essenziali”.
Una cifra allarmante, che corrisponde alle ultime stime dell’Istituto nazionale di statistica (Tuik), secondo cui il 27% della popolazione si trova sotto la soglia di povertà. I dati emersi dal sondaggio sono in aumento rispetto a un anno fa, quando era poco meno del 50% chi diceva di fare fatica ad arrivare a fine mese e il 24,2% quelli che si dichiaravano in povertà. A pesare è in particolare il costante aumento dell’inflazione, arrivata ad aprile al 17,1% e in crescita costante da settembre.
Molti lavoratori hanno inoltre subito gli effetti della crisi legata alla pandemia, tra chiusure e crollo del turismo. Un ulteriore calo ha riguardato anche la lira turca, che ha toccato nuovi minimi storici contro euro e dollaro dopo il nuovo cambio a marzo alla guida della Banca centrale deciso dal presidente Recep Tayyip Erdogan – il terzo in meno di due anni -, che ha messo nuovamente in dubbio agli occhi degli investitori l’indipendenza dell’istituto.