AgenPress – Nel 2020 le rapine ai danni delle dipendenze bancarie sono state 119, pari ad un calo del 56% rispetto al 2019. Prosegue, dunque, in modo ancora più evidente la riduzione delle rapine in banca, in atto, ormai, da più di un decennio. Rispetto al 2007, anno in cui è stato registrato un picco con oltre 3 mila casi, il calo dei reati raggiunge il 96%.
E’ quanto emerge dall’indagine condotta da Ossif, il Centro di ricerca dell’Associazione bancaria italiana (Abi) in materia di sicurezza.
Un netto calo ha caratterizzato anche il cosiddetto indice di rischio, ossia il numero di rapine ogni 100 sportelli bancari, che nel 2020 è stato pari a 0,5 contro un valore di 1,1 registrato nel 2019. Il calo delle rapine ha caratterizzato praticamente tutto il territorio nazionale. Le rapine si sono più che dimezzate in quasi tutte le regioni ed anche nelle maggiori province come Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Bari e Firenze.
Furti – Nel 2020 si sono verificati anche 419 attacchi agli ATM, pari ad un calo del 17% rispetto all’anno precedente e del 47% rispetto al 2016, anno in cui è stato raggiunto un picco di 798 episodi. Una riduzione ha caratterizzato anche l’indice di rischio, pari a 1,1 attacchi ogni 100 ATM, contro un valore di 1,2 registrato nel 2019 e 1,8 registrato nel 2016. Il calo degli episodi ha caratterizzato complessivamente 10 regioni tra cui il Veneto (-55%), la Campania (-24%) e la Lombardia (-16%). Gli attacchi sono stati effettuati prevalentemente tramite l’utilizzo di gas e/o esplosivi (65% dei casi). Il 2020 è stato caratterizzato anche da un decremento delle altre tipologie di furto (in particolar modo attacchi ai sistemi di gestione del contante utilizzati dai cassieri e tentativi di ingresso notturno in filiale) che sono stati complessivamente 138, pari al 57% in meno rispetto ai casi registrati nel 2019.