AgenPress – Concorsi pubblici in 100 giorni e le prime assunzioni per l’attuazione del Recovery plan: arriva in Consiglio dei ministri, dopo lungo braccio di ferro, il decreto per il reclutamento. Il premier Mario Draghi blocca le richieste arrivate da quasi tutti i ministri, frena il tentativo di allargare le maglie del provvedimento e farne il veicolo per un’infornata di migliaia di nuovi dipendenti pubblici.
E limita il decreto legge elaborato dal ministro Renato Brunetta, che sarà in Cdm nella mattinata di venerdì, a un gruppo minimo di assunzioni già previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e che servono subito per avviarne la “messa a terra”:350 persone per la rendicontazione finanziaria, 1.000 esperti da attribuire alla regioni per le semplificazioni, oltre 16mila assunzioni per l’ufficio del processo. Con i team per la digitalizzazione, le assunzioni presso i ministeri potrebbero arrivare a circa 500.
La fumata bianca arriva al termine di una cabina di regia convocata in serata dal premier Mario Draghi, con i rappresentanti di tutti i partiti di maggioranza. Con l’approdo in Cdm, senza ulteriori slittamenti, del decreto per il reclutamento, si pone il terzo pilastro per avviare l’attuazione del Pnrr italiano, quando (si spera da luglio) inizieranno ad arrivare le prime risorse (gli altri due pilastri sono la governance e le semplificazioni).
In Cdm arriva anche il provvedimento ponte per l’assegno unico, che su iniziativa del ministro Elena Bonetti farà partire a luglio la misura per le famiglie che oggi non hanno accesso a sostegni, a partire dagli autonomi e i disoccupati, per poi estendere l’assegno a tutti nel 2022. La misura prevede da un minimo di 30 euro a un massimodi 217,8 euro al mese per ciascun figlio. Valida da luglio a dicembre 2021 per chi non goda già di assegni familiari. A quanto si legge in una bozza, ne avranno diritto i nuclei fino a 50mila euro di Isee. Le famiglie con Isee fino a 7000 euro avranno 217,8 euro a figlio se hanno almeno 3 figli. 50 euro in più sono previsti per ciascun figlio disabile.
Potrà accedervi chi paghi le tasse in Italia e sia qui residente da almeno 2 anni: sono ammessi cittadini italiani e Ue e titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale.
Quanto al decreto sul reclutamento, il criterio scelto per il provvedimento sulla P.a., ossia quello di attenersi alle linee guida dell’Ue e finanziare con il Recovery solo le assunzioni strettamente connesse al piano, scontenta molti nel governo e lascia malumori sottotraccia: la speranza di diversi ministeri, insofferenti per il rafforzamento degli uffici della Ragioneria dello Stato, era aumentare da subito i propri organici. Ma il reclutamento di risorse nelle amministrazioni e nei dicasteri per la realizzazione dei progetti del Pnrr arriverà solo in un secondo momento, in relazione alle opere da finanziare e con la verifica dell’effettiva necessità di quelle risorse, che saranno comunque a carico del bilancio dello Stato.