AgenPress – La transizione è “questione complesse non c’è una soluzione semplice come sentiamo dire da chi strilla, sono problemi tridimensionali che toccano la giustizia sociale, il lavoro. Io non ne posso più di sentire demonizzare l’industria”, non si può “cambiare tutto in un giorno”, vanno create “le condizioni infrastrutturali, tecnologiche, fare crescere anche il mercato della domanda, cambiare il modello produttivo e industriale, ma dobbiamo farlo in maniera sostenibile e la sostenibilità è anche garantire il lavoro. Io trovo quasi offensivo sentire dire che questo è contro l’ecologia”.
Lo ha detto il ministro Roberto Cingolani, criticando poi i “leoni da tastiera” che anche sul web “demonizzano l’industria” , Cingolani ha aggiunto che “qualcuno di questi avrà un padre o una madre che lavorano in azienda, allora chiudiamo tutte le aziende così non inquiniamo e poi? Il concetto della transizione è proprio passare a una economia che cresce per il pianeta, è vero che la transizione deve portare tanti lavori nuovi e che l’economia verde è migliore però non esiste l’interruttore” per farlo subito.
“Parole come ‘gas’ vanno pronunciate, perché non è pensabile chiudere tutto in un giorno, dobbiamo avere la correttezza di dire che ci sono dei frutti bassi nell’albero che vanno presi subito. E’ chiaro che devo togliere subito il carbone ma in un processo di transizione non posso passare dal carbone all’idrogeno verde in un giorno: se oggi avessi tutto l’idrogeno verde regalato dai marziani non avrei le macchine per utilizzarlo”.
“Bisognerebbe – ha concluso – tutti collaborare per rendere la transizione più efficace e più rapida possibile, invece fare gli scontri ideologici la rende più lenta e i risultati li pagheranno le persone e anche l’ambiente”.