AgenPress – Si usano meno antibiotici per animali e esseri umani in Italia, ma i livelli di consumo e resistenza a questi farmaci sono ancora tra i più alti d’Europa. Emerge dal rapporto “Consumo di antimicrobici e resistenza nei batteri dell’uomo e degli animali”, preparato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e Agenzia europea per i medicinali (Ema). In Europa, sottolinea il rapporto, l’uso degli antibiotici in allevamento è per la prima volta inferiore al consumo umano.
“L’uso di antibiotici è diminuito e, per la prima volta, è inferiore negli animali da produzione alimentare che nell’uomo. Si tratta di una notizia incoraggiante che ci porta a ritenere che le misure in atto siano efficaci e la strada imboccata quella giusta”, commenta il direttore di Efsa, Bernhard Url. Secondo il quadro che emerge dallo studio la situazione in Europa varia in modo significativo in base al Paese e alla classe di antibiotici.
La situazione migliora anche in Italia, si legge nello studio, con una chiara tendenza alla diminuzione dei consumi tra il 2014 e il 2018. Ma il fenomeno della resistenza resta stabile e a livelli alti.