AgenPress – Cani e gatti domestici possono essere contagiati dai padroni positivi al coronavirus, e i mici sembrano essere più vulnerabili sia biologicamente sia per i contatti più “intimi” che intrattengono con l’uomo. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di due studi che saranno presentati all’European Congress of Clinical Microbiology & Infectious Diseases (Eccmid), in programma online dal 9 al 12 luglio.
Il primo studio, condotto da Dorothee Bienzle, della University of Guelph, in Canada, ha coinvolto 48 gatti e 54 cani di 77 famiglie con ex pazienti Covid e ha confrontato la presenza anticorpi anti-Covid degli animali domestici, con i risultati emersi dallo stesso test condotto su animali presenti in canili o strutture simili e animali randagi.
Dall’analisi è emerso che il 67% (32 su 48) dei gatti domestici e il 43% (23 su 54) dei cani domestici erano positivi agli anticorpi, spia di un’infezione superata, a fronte del 9% (7 su 75) di cani e gatti del rifugio e del 3% dei randagi. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che il rischio di contrarre il Covid aumenta per i gatti al crescere della qualità di tempo trascorso a contatto con il padrone.
“Per coloro che hanno il Covid il rischio di trasmetterlo al proprio amico a 4 zampe è sorprendentemente alto; i gatti che dormono sul letto del proprio padrone sono risultati particolarmente vulnerabili, quindi la raccomandazione in caso di Covid è di restare a distanza dai propri animali e tenerli lontani dalla stanza da letto”.