AgenPress – Sopra i 50-55 anni “i non vaccinati sono un pericolo per sé stessi perché rischiano di sviluppare una forma di Covid-19 grave ed essere ricoverati e soprattutto mettono a repentaglio la salute di chi non può vaccinarsi per motivi medici. Bisogna guardare oltre sé stessi e pensare a tutti quei malati con patologie gravi diverse dal Covid, a cominciare dagli oncologici, che in questi lunghi mesi non sono stati curati tempestivamente o per nulla proprio perché gli ospedali erano ingolfati dal Covid”.
Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera l’immunologo Francesco Le Foche.
Sui cittadini ancora non vaccinati neppure con una dose “non dispero, sono certo che se avessero l’opportunità di un incontro con un medico motivato potremo portarne almeno il 10% dalla nostra parte”.
L’obiettivo della struttura commissariale “è arrivare a coprire l’80% della popolazione over 12 entro settembre per mettere in sicurezza la comunità, innanzitutto i non vaccinati. Non chiamiamola immunità di gregge, concetto superato. Ma immunità sociale. La vita potrebbe riprendere il normale corso”.
Per il medico rispetto all’obbligo vaccinale la persuasione sarebbe “una scorciatoia. I no vax sono sempre esistiti, ma restano una minoranza. Gli altri sono solo titubanti che per paura si barricano dietro informazioni alterate, non veritiere”. Inoltre “possiamo contare su uno stimolo a vaccinarsi molto efficace, il green pass. Senza quello la libertà personale è già molto limitata e lo diventerà ancora di più”.
La prospettiva di finire in rianimazione ed essere intubati “può essere evitata con due punture che nella stragrande maggioranza dei casi non producono effetti avversi – sottolinea – e quei pochi episodi gravi, ammesso che siano collegabili alla somministrazione, si risolvono senza conseguenze per la salute”.