Russia. Sparatoria Università. 8 morti. Ucciso l’aggressore. Su Facebook: “Odio me stesso”

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AgenPress – Otto morti e una decina di feriti il primo bilancio della sparatoria avvenuta all’interno dell’Università Statale di Perm in Russia, dove un ragazzo di 18 anni, Timur Bekmansurov,  iscritto al primo anno di giurisprudenza, ha fatto irruzione aprendo il fuoco contro studenti e professori.

Prima della sparatoria, Bekmansurov avrebbe scritto un post su VKontakte – il Facebook russo – in cui chiedeva che le sue azioni non fossero considerate un atto terroristico e affermava di non essere membro di alcuna organizzazione estremista. “Odio me stesso, ma voglio fare del male a tutti quelli che si mettono sulla mia strada”, recitava il post. VKontakte ha poi cancellato il messaggio.

Il killer dell’università di Perm si era barricato in un’aula ed ha opposto resistenza armata: “è stato neutralizzato” hanno annunciato i media russi, dopo che in un primo momento era stata data la notizia del suo arresto.

“Non è stato un attentato terroristico. Non sono membro di organizzazioni estremiste. Nessuno sapeva quello che avrei fatto. Ho organizzato tutto da solo”, è il testo del post. Bekmamsurov parla di se come di una persona “sopraffatta dall’odio”. Avrebbe inoltre pianificato l’attacco da tempo: le autorità locali sono comunque alla ricerca di potenziali complici.

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso profonde condoglianze alle famiglie e agli amici delle persone uccise a seguito della sparatoria all’Università statale di Perm, ha detto lunedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

 

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