Pensioni, Cazzola: “Ape sociale? Può essere la giusta soluzione, ma c’è il rischio che la platea dei lavoratori disagiati si allarghi troppo”

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AgenPress. L’economista Giuliano Cazzola, esperto di previdenza sociale, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’ipotesi di anticipare l’uscita dal lavoro a 63 anni tramite ape sociale per alcuni mestieri. “Rivendico di essere stato uno dei primi a dire che l’ape sociale poteva essere la soluzione –ha affermato Cazzola-. Se c’è un percorso parallelo che può risolvere il problema di chi ha esigenze vere per andare in pensione prima: 63 anni di età, 36 o 30 di contributi a seconda delle situazioni, io credo che possa essere la giusta soluzione. L’ape prevede un massimo di 1500 euro. Quelli che usavano l’ape non arrivavano a 5mila, adesso si parla di una platea di 400mila persone che potrebbero essere interessate. Avranno fatto delle valutazioni. Lavorare stanca, il rischio di seguire la strada del lavoro disagiato è che alla fine la platea può allargarsi, forse troppo. Si è aperto a chi ha delle esigenze vere come i licenziati, i caregiver, quelli che hanno un certo livello di invalidità e poi ci sono appunto le categorie del lavoro disagiato, in questo caso il rischio è che la platea si allarghi troppo”.

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