AgenPress – “È successo: un bambino è stato colpito da una fucilata mentre passeggiava lungo una ciclabile del Trentino. Mentre due fratellini passeggiavano lungo la ciclabile, uno dei luoghi d’elezione per le escursioni “sicure” delle famiglie con bambini piccoli, uno di loro è stato raggiunto e ferito da una fucilata esplosa dall’altra parte del fiume ad opera di cacciatori”.
E’ quanto riporta l’Enpa. “Queste persone armate che vagano per il territorio sono ormai un vero pericolo. Imbracciano fucili che possono uccidere animali di grossa taglia (un cervo adulto supera i due quintali di peso) e a grande distanza (la gittata dipende dalla dimensione dei pallini e dalla carica della cartuccia, in genere va dai tra i 150 ai 300 metri per una munizione spezzata e supera i 1.500 metri per un fucile a canna liscia e a palla unica). Mentre ogni anno si contano decine e decine di vittime in tutto il Paese, è paradossale che nella terra in cui si pretende di istituire le ronde antilupo del tutto immotivate – gli animali selvatici di notte si avvicinano ai centri abitati, perché attirati dai rifiuti abbandonati – e dove si pretende che si riunisca il comitato per la sicurezza, perché una madre orsa mette in atto un falso attacco per proteggere i propri cuccioli, ciclisti e famiglie con bambini non possono fruire in sicurezza delle piste ciclabili, fra le maggiori e più gettonate attrazioni del Trentino, che richiamano migliaia di turisti, appassionati delle due ruote, ogni anno, garantendo un indotto di tutto rispetto.
Per l’Enpa ogni vita è preziosa, ed ogni bambino, come ogni persona, ha diritto di essere tutelato, sempre, e la sua sicurezza conta – o almeno dovrebbe contare – ben più del sadico divertimento di quella minoritaria parte di cittadinanza che, grazie ad una deroga al divieto di uccidere la fauna, patrimonio indisponibile dello Stato, può girare mettendo in pericolo tutti quelli che si trovino sulla propria traiettoria di tiro: animali domestici, escursionisti, fungaioli, bambini.
L’Enpa, a fronte di questo ennesimo grave evento, che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori, chiede che si stabilisca l’immediata sospensione della caccia e si riunisca il comitato per la sicurezza pubblica, al fine di stabilire maggiori e più stringenti limiti all’esercizio venatorio, perché la sicurezza dei cittadini deve essere considerata dagli Organi preposti prioritaria di fronte a qualsivoglia “divertimento”, ancor più se attuato imbracciando armi letali.