AgenPress – L’udienza del processo a carico di Patrick Zaki è stata aggiornata al 28 febbraio. Lo riferisce una fonte vicina al dossier davanti al Palazzo di Giustizia di Mansura, dove è in corso il procedimento.
“Spero che questo incubo finisca presto e di poter tornare a studiare in Italia normalmente e avere la possibilità di lavorare sul mio recupero personale”, scrive su Facebook lo stesso Patrick Zaki che rischia fino a 5 anni di carcere per diffusione di notizie false. Pur libero, dopo 22 mesi di custodia cautelare in carcere, il 31enne ricercatore in studi di genere ha un divieto di espatrio e non può lasciare l’Egitto.
“Sono grato a tutti gli amici per il loro infinito sostegno. Ad ogni sessione ricevo un enorme numero di messaggi di sostegno e amore che mi fanno sentire di non essere solo in questa difficile esperienza e mi dà qualche speranza che qualcosa di bello possa accadere presto”. Lo studente ricorda inoltre il periodo passato in cella.
“Una delle più importanti crisi di chi è stato in carcere è che non esci dalla tua prigione, anche se esci dalle sue mura, la prigione ti rimane dentro per molto tempo per accompagnarti nel resto del tuo viaggio, oppure questo è quello che succede a me finora, nonostante tutto cerco di sforzarmi per superare l’esperienza, trovi che ti attacca il più delle volte, anche se decidi di impegnarti in qualsiasi attività gioiosa, trovi ricordi e preoccupazioni di quanto accaduto, ti ricordi una lunga notte dentro i tuoi confini, la tua mente non ha smesso di pensare a questo incubo. Mantenere la propria sanità mentale è il lavoro più difficile dentro la prigione”.