AgenPress. Ieri, a Palazzo Piacentini è stato trovato un accordo per garantire le attività di produzione nello stabilimento della Wartsila di Bagnoli della Rosandra ed evitare licenziamenti. Ne dà notizia il ministro Adolfo Urso confermando la volontà del Dicastero di garantire la continuità produttiva e la necessità di monitorare il processo di salvataggio e rilancio, “perché questa è la missione del Ministero delle Imprese” commenta il ministro.
Nell’accordo sottoscritto ieri notte le parti hanno concordato di proseguire le attività regolarmente almeno fino al prossimo 30 settembre. Nel frattempo sarà avviato un percorso di reindustrializzazione del sito al fine di garantire la vocazione industriale dello stabilimento, così da poter reimpiegare il personale coinvolto dalla chiusura del ramo d’azienda e tutelare anche l’indotto che deriva dal sito friulano.
Il tavolo di crisi, presieduto dal sottosegretario del MIMIT Fausta Bergamotto, è andato avanti fino a tarda notte, quando si è riusciti a trovare un’intesa tra il Governo, la Regione Friuli Venezia Giulia, la direzione di Wartsila Italia, Confindustria Alto Adriatico e le rappresentanze sindacali dello stabilimento triestino, quelle regionali e nazionali.
L’operazione di reindustrializzazione sarà scandita da altri incontri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per vigilare sulle attuali e future manifestazioni d’interesse e garantire la continuità produttiva e occupazionale.
Nel frattempo Wartsila Italia si è impegnata a presentare entro gennaio 2023 un piano triennale dell’attività dei 4 siti in Italia non interessati dalla cessazione, con l’impegno del mantenimento occupazionale degli attuali lavoratori e illustrando i possibili sviluppi futuri.
“Ringrazio la regione Friuli Venezia Giulia, le parti sociali, la società Wartsila e Confindustria Alto Adriatico per il significativo risultato raggiunto”, dichiara il sottosegretario Bergamotto, che ha gestito in prima persona la trattativa per il MIMIT: “Abbiamo tracciato un percorso di garanzia a tutela dei lavoratori, che salvaguardi la continuità produttiva e il rilancio del sito di Bagnoli della Rosandra”.