AgenPress – Il presidente cinese Xi Jinping si recherà a Mosca la prossima settimana dal 20 al 22 marzo per tenere colloqui con il presidente russo Vladimir Putin, dicono i funzionari.
Durante la visita i due presidenti firmeranno un documento su una “nuova era” della “partnership e delle relazioni strategiche” tra i due Paesi. Lo ha detto il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov citato dalla Tass. Un altro documento riguarderà lo sviluppo della cooperazione economica “fino al 2030”.
La visita arriva mentre Pechino, alleata della Russia, ha avanzato proposte per porre fine alla guerra in Ucraina, a cui l’Occidente ha riservato una tiepida accoglienza.
I paesi occidentali hanno messo in guardia Pechino dal fornire armi a Mosca.
Un portavoce del ministero degli Esteri ha affermato che la Cina sosterrà “una posizione obiettiva ed equa” sulla guerra in Ucraina e “svolgerà un ruolo costruttivo nella promozione dei colloqui per la pace”.
Il fatto che il leader cinese vada in Russia segnala il forte sostegno di Pechino a Mosca. Non c’è da stupirsi: Putin e Xi condividono una visione del mondo simile, entrambi abbracciano l’idea di un mondo multipolare.
L’anno scorso i due uomini hanno dichiarato che la loro collaborazione non ha limiti. Non è del tutto vero.
Fino ad ora la Cina non ha fornito alla Russia aiuti letali per aiutarla a vincere la guerra in Ucraina, anche se gli Stati Uniti sostengono che la Cina stia considerando di farlo.
Per quanto riguarda la dichiarata partnership tra Mosca e Pechino, la Russia – con un’economia pari a 10 volte quella cinese – si trova sempre più nel ruolo di partner minore.
Quindi il governo cinese ha sicuramente una certa influenza sulla Russia. Altri elementi che guidano l’interesse in questa visita sono la pretesa neutrale di Pechino e il fatto che non si sia opposta alla speculazione che potrebbe agire come un onesto mediatore tra Mosca e Kiev.
Potrebbe non essere una coincidenza che l’incontro di lunedì si svolga nel ventesimo anniversario dell’invasione americana dell’Iraq, a cui si opposero sia la Russia che la Cina.
Fondamentalmente, la Cina sta uscendo da un grande colpo di stato diplomatico, avendo facilitato un accordo per i rivali mediorientali Iran e Arabia Saudita per riprendere le relazioni diplomatiche.
Tuttavia alcuni sostengono che la sua dichiarata neutralità sia una farsa ed è nell’interesse geopolitico di Pechino che la guerra continui perché la Russia sta facendo il suo sporco lavoro: sfidare l’Occidente e divorare risorse e denaro occidentali.
Le proposte della Cina richiedevano negoziati di pace e il rispetto della sovranità nazionale. Ma il documento in 12 punti non dice specificamente che la Russia deve ritirare le sue truppe dall’Ucraina.