Runner ucciso. La mamma, uccisione orsa non mi ridarà mio figlio. E’ mancata la tutela e la prevenzione

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress – Tremila persone arrivate da tutta la Val di Sole (i 13 Comuni oggi sono in lutto cittadino) e dalla vicina Val di Non hanno portato l’ultimo saluto al giovane. Prima dell’inizio della cerimonia funebre una lunga fila si è creata sul sagrato, pieno di fiori, della chiesa di Caldes. All’interno, solo i familiari e gli amici più stretti del giovane. Nei primi banchi si sono seduti la madre Franca, il padre Carlo, la sorella Laura e la fidanzata Alessia. All’esterno tutte le altre persone per cui sono stati allestiti altoparlanti.

“Come madre non posso accettare una morte così orribile. Voglio chiarire una cosa: la colpa non è di mio figlio e neanche dell’orso. La colpa va ricercata nella cattiva gestione fatta da chi ha gestito, nel tempo, il progetto Life Ursus, che ormai è sfuggito di mano”.

Lo afferma Franca Ghirardini, la madre di Andrea Papi.  “L’abbattimento dell’orso non mi ridarà Andrea. La gestione di questo progetto, man mano nel tempo, è diventata sempre più incauta e inadeguata e non ha tenuto conto e valutato la crescita del numero degli orsi e della popolazione”.

“Per la mancanza di tutela e prevenzione ci devono dei responsabili, che non possono passarla liscia. Chiedo a tutti i Comuni del Trentino e alle Amministrazioni di starci vicino, come atto dovuto, perché Andrea potrebbe essere stato l’Andrea di tutti, di tutte le comunità, il figlio di tutti. Mi auguro che il Governo, lo Stato, il Presidente del Consiglio ci aiutino e raccolgano questo che è l’urlo di dolore di una madre”, conclude la madre del runner in una lettera diffusa dal suo avvocato Marcello Pajar.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -