Carcere di Porto Azzurro, detenuto incendia la propria cella e aggredisce gli agenti di Polizia Penitenziaria

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AgenPress. “Ieri sera, un detenuto straniero ristretto nel carcere di Porto Azzurro, ha incendiato la propria camera detentiva mettendo a rischio la propria incolumità e quella degli altri detenuti. Gli agenti di Polizia Penitenziaria intervenuti per salvare lui e gli altri ristretti, sono stati accolti dal detenuto con calci, pugni e morsi. Due Poliziotti sono stati portati nell’ospedale per le cure e i controlli”.

Lo comunicano Donato Nolè e Giulio Riccio, rispettivamente Coordinatore e Vice Coordinatore Regionale FP CGIL Polizia Penitenziaria regione Toscana.

“Il detenuto che ha ferito senza motivo i Poliziotti penitenziario, non era nuovo ad aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria ed è uno di quei tanti detenuti con problemi psichiatrici dei quali né l’amministrazione penitenziaria, né il Servizio Sanitario Nazionale, riescono a gestire. Ne fanno le spese quasi sempre i Poliziotti penitenziari, in prima linea nelle carceri italiane”.

Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Abbiamo chiesto al capo del DAP Giovanni Russo di fornirci i dati statistici delle aggressioni che ogni giorno avvengono in carcere ai danni della Polizia Penitenziaria. Il DAP li chiama “eventi critici”, ma sarebbe più corretto definirle “lesioni aggravate” al personale di Polizia Penitenziaria. Sarebbe anche ora che il DAP e il Ministero della Giustizia si costituissero parte civile al processo per lesioni ai danni di ciascuno degli appartenenti di Polizia Penitenziaria che rischiano l’incolumità fisica ogni volta che si recano nel posto di lavoro”.

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