Pane e amore e anche un po’ di fantasia: così mi ha cresciuto mia madre. La dichiarazione di Susanna Merlini, figlia della grande attrice Marisa Merlini che il 6 agosto avrebbe compiuto 100 anni.
Il ricordo di Christian de Sica e Claudio Amendola di un pezzo di storia del cinema italiano
AgenPress. Il 6 agosto di cento anni fa nasceva Marisa Merlini, una delle più grandi attrici del cinema italiano di tutti i tempi; volto storico tra i più celebri dello spettacolo, del cinema e del teatro italiano, fin da ragazzina mostra una spiccata tendenza alla ribalta: giovane, formosa, esuberante, ha un sorriso aperto.
Nata e cresciuta con 4 fratelli da una famiglia borghese di Monteverde vecchio, quartiere storico di Roma, iniziò a studiare alla scuola di recitazione della contessa Serra partecipando agli spettacoli del Teatro dei fanciulli (oggi Teatro Flaiano, presso borgo Pigna). Ben presto però, dopo che il padre abbandonò il tetto coniugale, la giovane Marisa, per supplire alle esigenze economiche, dovette interrompere gli studi e lavorare a tempo pieno presso un emporio di profumi.
Qui venne notata da Mariuccia Giuliano, moglie dell’attore Macario che in quel periodo stava reclutando delle soubrette per la sua rivista e nel 1941 esordì con successo al Teatro Valle. Per la sua prorompente bellezza fu scelta come modella per le illustrazioni del settimanale Signorina grandi firme da Gino Boccasile.
In piena guerra continuò la carriera nel Teatro di rivista: nel 1943 fu chiamata da Totò per lo spettacolo “Che tisei messo in testa?” insieme ad Anna Magnani, di cui sarebbe divenuta grande amica. Intanto aveva esordito sul grande schermo recitando una piccola parte in
“Stasera niente di nuovo” (1942) di Mario Mattoli. Nel 1944 prese parte alla rivista
Cantachiaro di Monicelli, Garinei e Giovannini. Ma il suo destino è quello approdare sul grande schermo.
La ricorda con stima anche Claudio Amendola: “Ho avuto l’immensa fortuna di lavorare con lei; addirittura il mio esordio in questo lavoro è stato in “Storia d’amore e d’amicizia” in cui comparivano le signore del vicolo interpretate da Marisa Merlini e da Lella Fabrizi e io ho avuto questo enorme privilegio di esordire recitando con loro: è stato il più grande tappeto rosso che mi si poteva dare per iniziare questo mestiere. Ho iniziato talmente presto che ho avuto la fortuna di lavorare con giganti del calibro di Marisa Merlini”.
Ma forse, almeno nel corso degli anni Cinquanta, i suoi due ruoli migliori sono quelli in “Pane, amore e fantasia” (1953) di Luigi Comencini (in cui interpreta la levatrice che vuole conquistare il maresciallo Vittorio De Sica) e in “Tempo di villeggiatura” (1956) di Antonio Racioppi, che le vale la conquista del Nastro d’argento.
“Una grande donna, una grande artista e soprattutto una grande mamma, che mi ha
adottato neonata e mi ha cresciuto con amore, pane e fantasia e tutta la forza necessaria per affrontare le difficoltà”. Così la ricorda la figlia Susanna. “Oggi, nonostante non sia fisicamente presente, so che in ogni istante è vicino a me così come la vedo sorridente vicino alla sua amica del cuore, la grande Anna Magnani, con Vittorio De Sica e Alberto Sordi: immagino che se la ridano, che commentino e litighino su ciò che accade qua giù, sulla terra.
Mamma è stata una donna molto amata dal mondo dello spettacolo e dai suoi colleghi che Lei definiva “la sua famiglia”. Pietrangelo Massaro Vice Presidente del Consiglio del XII municipio di Roma (Monteverde) e Vice Presidente della commissione cultura dichiara: “Sarebbe auspicabile rendere omaggio ad una donna, ad un’attrice che con la sua autenticità e la sua semplicità ha onorato attraverso la sua arte il quartiere Monteverde dove è nata e cresciuta, Roma, e l’Italia tutta”
Anche Christian De Sica si unisce al coro: ha lavorato con mio padre e io la ricordo con l’affetto e la stima che si riserva ad una grande donna, ad una grande artista. Insomma Maria Merlini è stata una delle attrici simbolo del nostro Novecento, particolarmente votata alla commedia, ma capace di interpretare qualsiasi ruolo; pur prediligendo il cinema, non ha trascurato né il teatro né la televisione: per questo il mondo dello spettacolo tutto, oggi dovrebbe, nel centenario della sua nascita, rivolgerle un doveroso tributo.