Stupro Palermo. Giambruno: mai detto che la ragazza se l’è cercata. Mai giustificato lo stupro. E’ diffamazione pura

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AgenPress – “Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti  ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”, ha detto  Andrea Giambruno nel corso della sua trasmissione. Parole che hanno scatenato polemiche sia sui social che tra i banchi della politica, alle quali replica lo stesso compagno di Giorgia Meloni.

Ora è lo stesso Giambruno a spiegare la sua posizione. “Nelle ultime ore sta impazzando una polemica surreale, mi è doveroso precisare che nessuno ha giustificato l’atto, anzi sono stati utilizzati termini precisi: “abominevole” per l’atto e “bestie” per gli autori”.

Il giornalista di Mediaset ha poi definito la polemica “strumentale” e “surreale”, puntando il dito contro chi in queste ore lo ha criticato o accusato di vittimizzazione secondaria. “Lo stanno facendo o perché in malafede o perché hanno seri problemi di comprendonio.  A chi va a ruota consiglio di seguire la puntata: mettiamo fine alle polemiche, stiamo rasentando il ridicolo e la politica ha di meglio da fare che occuparsi di uno spazio giornalistico».

Io non ho mai detto ‘la ragazza se l’è cercata’ o che, se eviti di ubriacarti, ‘non ti stuprano’: questi virgolettati sono usciti su un giornale e poi dappertutto, ma sono diffamazione pura”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.

“A tutti coloro che vanno a ruota consiglio di seguire la puntata di ‘Il diario del giorno’ e di interpretare in maniera corretta quanto detto”, prosegue Giambruno per poi aggiungere che questa precisazione non è stata fatta “solo a titolo mio personale ma anche a tutela di un’azienda, di un direttore e di un gruppo di lavoro che mi supporta”.

Quindi, “mettiamo fine a tali polemiche perché  stiamo rasentando il ridicolo, la politica credo che abbia cose ben più interessanti da fare che non quelle di occuparsi di uno spazio giornalistico”.

“Basterebbe sbobinare quello che ho detto ma ai politici che mi attaccano non viene il dubbio che non posso aver giustificato uno stupro?”.

“Mi sono permesso di dire ai giovani, a ragazzi e ragazze senza distinzioni di genere, di non uscire apposta per ubriacarsi e drogarsi, mi sono raccomandato di fare attenzione perché, purtroppo, il malintenzionato lo trovi. Non ho detto che gli uomini sono legittimati a stuprare le donne ubriache. Invece, certi politici vanno dietro a un titolo falso, chiedono la mia sospensione, ma per cosa? Per aver detto ai ragazzi non vi drogate?”.

Quando la ragazza stuprata a Palermo ha scritto sui social ‘mi state portando alla morte’, Giambruno ha pensato che “una ragazza che scrive questo è lacerata dentro. Eppure, c’è chi strumentalizza lei per attaccare me. Coi miei collaboratori, abbiamo deciso che di questa storia non parleremo più: il silenzio è l’unico modo per aiutarla a superare il trauma. Se posso aggiungere: strumentalizzano gli stessi politici che mi fanno chiamare per pietire un invito. I nomi, va da sé, non glieli dico”. Io non faccio l’educatore, ma il divulgatore. Le mamme diranno sempre “stai attenta” e anche io continuo a dirlo”. Se “avessi detto qualcosa di sbagliato, avrei chiesto scusa, ma non è così e non esisterà mai un giorno in cui sarà un politico o un collega a dirmi cosa devo dire. Anche Meloni non si è mai permessa”.

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